Il
silenzio può essere criminale. Quello di Pio XII sulla Shoa, superiori ragioni di real-politk comprese, lo è stato. Ancora oggi, l'assenza di Papa Pacelli dallo scenario politico mondiale, durante il genocidio del popolo
ebraico ad opera dei nazisti, è un tema di estrema attualità, e
rappresenta uno dei vulnus nei rapporti fra ebrei e cattolici. E
quanto questo “peccato” pesi, umanamente e storicamente, è anche certificato dall'ostracismo che il testo di Rolf Hochhuth ha avuto
fin dalla sua prima uscita, osteggiato, quasi demonizzato, da quegli
ambienti legati alla gerarchia vaticana che faranno un passo indietro
solo dopo le pubbliche scuse di Papa Woijtyla nel marzo del 2000.
31/03/13
30/03/13
Quando a Richard si permette di fare il... Gere: “La frode”.
Premetto. Non ho perso un film con Richard Gere dal 1978, quando Terrence
Malick lo diresse ne I giorni del cielo. Mi piace
ricordare che per quel film Richard Gere, vinse il David di Donatello
come miglior attore straniero. Seguirono poi film di grande successo
commerciale come American Gigolò e Ufficiale
gentiluomo, e la sua carriera imboccò un'altra strada. Ritengo
che Gere sia il più sottovalutato attore del cinema americano,
prigioniero del suo aspetto fisico che lo ha incanalato in ruoli da
bello e basta. Il giovane regista Nicholas Jarecky con il suo primo
film Arbitrage,
29/03/13
È rosso il cielo d'Irlanda. Alex Di Salvatore e la prima di “A dire il vero” al Pub Le Grotte.
Alex Di Salvatore e lo special-guest Eddy Massetti |
Metti
una serata spensierata, una buona birra rossa e fresca, una sala
dalle rosse pareti, una manciata di ballate un po' country un po'
folk dalla marcata tensione morale e civile dei testi (citiamo un
titolo su tutti: Rinnovamento morale), il riflesso
incondizionato di battere il piede che certi ritmi alla Massimo
Bubola provocano e tornare ai vent'anni è un attimo. Quelle songs,
liriche e narrative a tratti, e subito dopo intimiste e urlate al
contempo, hanno il sapore degli anni universitari, quando le sere le
passavi nelle cantine ad ascoltare gruppi di studenti che il giorno
studiavano e la sera sognavano di diventare musicisti, cantautori...
E allora sfonda una porta aperta Alex Di Salvatore, il cantautore
sambenedettese che stasera, al pub Le Grotte (Grottammare, AP) ha
imbracciato la chitarra e con la sua band (Michele Massoni alla
batteria, Paolo Incicco al
27/03/13
Massimo Gramellini, scrittore di bestseller. Come vendere un milione di copie in tempo di crisi.
Confesso. Massimo
Gramellini non mi piace. Non mi piacciono i suoi Buongiorno sulla Stampa, retorici e buonisti e neanche gli interventi da
Fazio, troppo spesso una ripetizione dei suoi articoli. Mi avete
scoperto, sono una fan dell'Amaca di Michele Serra, caustico e
politico. Non avrei mai letto l'ultimo romanzo di Gramellini se un
mio caro amico non lo avesse tenuto in bella mostra su una mensola
del suo studio di grafico. "Lo hai letto?" gli chiedo.
"Solo qualche pagina, è un regalo. Se vuoi leggilo." E me
lo porge. Da quando hanno inventato gli ebook, che acquisto a metà
prezzo o scarico gratuitamente sul tablet e leggo senza nessun senso
di colpa, mi piace soffermarmi ed ammirare quell'oggetto in via di
estinzione che è il libro. Copertina su sfondo azzurro, bimbo che
gioca con palloncino rosso. Molto simile alla copertina di un altro
libro di grande successo commerciale Il cacciatore di aquiloni di Hosseini edito da Piemme. Sicuramente il target di pubblico è lo
stesso. Giro il libro tra le mani. Non è particolarmente voluminoso,
dimensione dei caratteri medio grandi, ha l’aspetto di un
breviario.
Achille Campanile al Teatro dell'Olmo. Letture sceniche di sera.
Il teatro si anima, come
per un vento funambolico che ne muove le presenze, alita intorno ai
costumi colorati dei giovani attori, si disegna nelle loro pose
paradossali, in una dinamica speciale che ce ne restituisce la
vitalità . E’ di scena Achille Campanile, in Visita di
condoglianze , Tragedie in due battute, Centocinquanta la
gallina canta, Acqua minerale, La quercia del Tasso, Dramma giallo.
Gli attori, tutti nuovi, si avvicendano ai
leggii, animando lo spazio di una recitazione fatta di vivacità
estrema, gesti e pose esplosive, voci spiegate a rendere Violino a vento.
[Trento,
via Oss Mazurana/6.
3. 2013h16,30/Ascolto
libero, posti non riservati, niente sedie, se piove piove, vento di
sicuro: Foehn o Thun]
A
due passi dal Duomo, per il suo “Concerto per violino solista” ha
scelto uno dei posti più esclusivi della città. Vicino a Geox,
per respirare meglio, e a Kiko/coming
soon-correttori,
per proteggersi contro pelle secca e rughe, e quasi sopra a un
vecchio tombino SIP…
Certo
non è un posto riparato dal vento, infatti tira il FOEHN che ti
asciuga la faccia. Che non sarebbe un vento freddo, anzi, ma la gente
gira imbacuccata e infreddolita lo stesso, tra i negozi extra lusso
dalle vetrine
23/03/13
God save the Raf (Ferrari)... Ma allora la qualità c'è.
"In fondo alla scala". E la presentazione del concerto di Raf Ferrari è fatta. Probabilmente è la sintesi del suo far musica, dentro c'è tutto e le note e i ritmi e le voci degli strumenti, disegnano già una poesia che è in fieri e che si svilupperà seguendo mille strade diverse. Location elegante, raffinata, quasi inibente, quella di Eusebi Arredamenti, un luogo che non si presta a facili commenti, "tempio" del desing com'è. E allora un quartetto jazz dei più strambi (pianoforte, batteria, contrabbasso e violoncello) si inserisce quasi di diritto in una location in cui le forme e gli oggetti sono arte. Anche quella di Raf Ferrari lo è, e delle più coinvolgenti e innovative che ci sia capitato di ascoltare ultimamente in giro... "Il vuoto" è una stupenda suite, basata su un giro di note che si arricchiscono con un arabesque di intromissioni di violoncello che ne segnano la melodia.
10/03/13
Sta per uscire “Upping the Ante”, l'ultimo cd di Ed Schmidt. Lo abbiamo ascoltato in anteprima.
Difficile, per chi ha
tenuto per mesi Sometimes come suoneria del cellulare, parlare
di Ed Schmidt.
Va fatto, e è doveroso farlo, perché Ed è un “indipendente” che, da anni, tuona in musica contro il mercato e non solo quello discografico.
Maledetto vento anarchico, quando accarezza le orecchie e la pelle, come fa Ed.
Va fatto, e è doveroso farlo, perché Ed è un “indipendente” che, da anni, tuona in musica contro il mercato e non solo quello discografico.
Maledetto vento anarchico, quando accarezza le orecchie e la pelle, come fa Ed.
Abbiamo amato il suo
lavoro al primo ascolto. Dieci, cento, mille suggestioni e
altrettanti possibili richiami, anche quelli a una tradizione
cantautorale o “folksinger” alta e nobile, ma così tanto amata
dal mercato da essere considerata, almeno da noi, alla stregua di uno
svilimento. Non amiamo i raffronti, ancora meno i confronti. Stimiamo
gli artisti seri e siamo convinti che siano in possesso di una loro
cifra, di una carta d'identità
09/03/13
Il concerto di Irma Picari alle prese con l'irripetibilità jarrettiana.
Una
premessa: di Keith Jarrett ce n'è uno, e la fregatura è che si può
considerare irripetibile, non clonabile. Non siamo abituati, per
natura e convinzione religiosa, a creare né eroi né miti, e non lo
abbiamo fatto neppure con Keith Jarrett. La ragione? Lui mito c'è
nato. Il nostro amico PiGi dice che Jarrett ha due cervelli, non due
teste, proprio due cervelli in un'unica sca-tola cranica. Con il primo
guida la mano sinistra, con il secondo la mano destra. Si sente. Ne
siamo convinti da sempre, anche se non eravamo arrivati a una
spiegazione di tale rilevanza scientifica. Un'altra premessa: Koln
Concert è stata la colonna sonora di uno dei periodi più intensi
della nostra vita, e la conseguenza è che ne conosciamo ogni nota,
ogni sfumatura, ogni corda d'acciaio arroventata e il momento in cui
si arroventa. Uno dice “sì, vabbè, ma che c'entra con il concerto
di Irma Picari di questa sera?” C'entra. Spieghiamo il perché.
Date le premesse, quell'uno di prima potrebbe credere che siamo
andati al Teatro Concordia imbottiti di pre-idee, e invece no.
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