Kayan di Maryam Najafi |
Ha
preso il via oggi la 49 edizione della Mostra Internazionale del
Nuovo Cinema di Pesaro con tutte le sue principali sezioni, dopo
l’anteprima di ieri (No-I giorni dell’arcobaleno di Pablo Larraìn)
nel segno del Cile, protagonista di quest’anno. La Mostra, pur col
solito entusiasmo e la professionalità che la contraddistinguono,
che le permetteranno nel 2014 di tagliare il prestigioso traguardo
del mezzo secolo di vita, non può però tacere della situazione
sempre più deteriore per la scena culturale italiana e per i festival
– e questo festival – in particolare. Già lo scorso anno il
direttore artistico Giovanni Spagnoletti avvertiva sulle difficili
condizioni nelle quali versava la Mostra, ma a un anno di distanza il
suo auspicio per un’inversione di tendenza non si è realizzato, al
contrario afferma: “Siamo stati costretti a tagliare un intero
giorno di proiezioni, ad eliminare una prevista sezione documentaria
molto promettente, ad affrontare l’aumento (non piccolo) dei costi
imposto dalla necessaria ristrutturazione tecnologica per adeguarci
agli attuali standard di proiezione e tutto ciò senza rinunciare
all’alto livello di qualità che ci ha sempre contraddistinto e
unanimemente riconosciuto. Lo diciamo con orgoglio ma anche
nell’amara consapevolezza per quanto avremmo potuto fare in altre
condizioni finanziarie.”
Tornando
a quello che più ci interessa, ovvero il (nuovo) cinema, nella
mattinata sono stati presentati i primi corti del 27° evento
speciale del cinema italiano (“Fuori Norma”), dedicato alla “via”
sperimentale nella produzione nostrana del nuovo millennio. Un cinema
che grazie al digitale e alla distribuzione in rete sta trovando
nuove ed efficaci forme di diffusione, permettendo ad alcuni autori
di arrivare nei festival internazionali e nelle sale italiane. Ad
aprire le danze, è il caso di dire, è stato Musical Fantasy Light
(2006) di Danilo Torre, un autore che utilizza immagini in Super8,
originali o “trovate”, trasferendole poi in digitale per
rielaborarle, creando in questo caso “un falso ricordo innestato in
una creatura non organica, che ripercorre la vita di un'ipotetica
donna, nei ricordi privati di scene balneari e combustioni
artigianali”. A seguire Miserere (2004) di Antonello Matarazzo,
videoartista che predilige la commistione tra i media, con un lavoro
che è un particolare viaggio in una zona dismessa, il cosiddetto
“cimitero delle ciminiere”, simbolo di un Sud irredimibile. Mirco
Santi è tra i co-fondatori dell’Associazione Home Movies che si
occupa della raccolta e del riutilizzo di materiali video amatoriali,
dalle VHS al Super8. A Pesaro ha presentato Lido (2000-2003), un
lavoro a metà strada tra il documentario scientifico e l’astrazione
lirica, in una esplorazione microscopica dello spazio naturale. In
Games IV (2000), di Giulio Latini e Silvia Di Domenico, gli oggetti,
le persone, la natura, si presentano come fotogrammi in rapida fuga
che il soggetto cerca di cogliere, lottando contro la loro
inarrestabile labilità. Panorama_Roma (2004) degli Zimmerfrai -
ovvero Anna de Manincor, Anna Rispoli e Massimo Carozzi - fa parte
della serie dei panorami che include anche Venezia e Bologna, serie
di panoramiche realizzate con una videocamera che ogni ora compie una
rotazione di 360°, tutto condensato in pochi minuti con
l’accelerazione delle immagini. Piazza del Popolo diventa così il
palco di un piccolo teatro dell’assurdo. La mattinata di corti
sperimentali si è conclusa con Articolazioni (2006) degli
Aqua-Micans Group (Paride Donatelli, Andrea Gallo, Alessio Spirli),
collettivo romano di video makers e interaction designers che lavora
prevalentemente in ambito teatrale e negli eventi culturali. Il
lavoro presentato è un video pensato come accompagnamento scenico
alla danza, un’animazione coreografica che modella le articolazioni
visive.
Il
programma di domani, martedì 25 giugno, si apre alle 10 al Teatro
sperimentale con il secondo programma dedicato all’animazione russa
al femminile, con una serie di corti realizzati tra le altre da
giovani registe come Nina Bisjarina, Vera Makisheva, Anna Shepilova e
Natalija Chernishova. Alle 11 un programma dell’evento speciale
dedicato al cinema sperimentale italiano del nuovo millennio con la
proiezione di: Trilogia sull'amore, fotografie d'amore di Luca Ferro,
Gente che conta di Francesco Cabras e Alberto Molinari, Dalla testa
ai piedi di Simone Cangelosi, Identità nascoste di Giuseppe Baresi e
J'attends une femme di Chiara Malta. Alle 15 il pluripremiato
documentario Nostalgia de la luz di Patricio Guzman per la
retrospettiva sul nuovissimo cinema cileno, mentre alle 16.30 spazio
al Concorso Pesaro Nuovo Cinema con My Dog Killer di Mira Fornay
dalla Slovacchia. Alle 18.30, per l’animazione russa, omaggio a
Irina Margolina, con la proiezione di cinque affascinanti opere
tratte dal ciclo Storie del vecchio pianoforte. Alle 21 inizia la
personale sul regista cileno Sebastian Lelio, con la proiezione della
sua opera prima, La sagrada familia. Il programma al Teatro
Sperimentale si conclude alle 23 con un lungometraggio “fuori
norma”, Flòr de Baixa di Mauro Santini, presente alla proiezione.
In
Piazza del Popolo alle 21.45 verrà proiettato Kayan di Maryam
Najafi, opera in Concorso, mentre a Palazzo Gradari, il dopofestival
di Round Midnight propone tre cortometraggi d’animazione russa, tra
i quali Ninna nanne dal Mondo di Liza Skvortsova, per dare una buona
notte anche ai più piccoli.
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