Quando,
all’inizio, il brillante direttore presentatore Alvise Casellati
confida al pubblico che questi suoi maestri orchestrali, per
continuare ad esistere si sono perfino ridotti lo stipendio, m’è
venuta in mente l’incredibile scena dell’orchestra della TV greca
in lacrime in quello che per fortuna poi non è più stato il suo
ultimo concerto. Poi la tristezza per un po’ svanisce, grazie alle
intense e coinvolgenti interpretazioni della Manfred Ouverture di
Schumann, del Concerto per violino e orchestra in Re maggiore Op.35
di Tschaikovsky, e poi Bach (solo violino), e poi ancora Schumann.
Poi quel pensiero torna: se si sfaldano le orchestre come questa,
cosa resterà?
Qua, al Teatro Romano di Spoleto, piazzeranno sul palcoscenico un gigantesco schermo per trasmetterci le partite dei mondiali di calcio e i gran premi di Formula 1? Vi faranno spettacoli di bourlesque? Eccitate convention di tonitruanti partiti politici? Convegni di dentisti e commercialisti? Raduni di Hearly Davidson? Di Alpini? Messe papali? L’esile diciottenne in rosso Laura Bortolotto, lucente e fragilissima, infreddolita, ma anche tosta e bravissima, dove si esibirebbe con l’antico violino Giovanni Battista Ceruti del 1815? In un bar? Per strada? Il prof. Casellati, sarebbe costretto ad abbandonare le direzioni d’orchestra per tornare a fare l’avvocato specializzato in diritti d’autore a New York? Ma lo stesso Teatro Romano, che fine farebbe? Diventerebbe un parcheggio, un Centro Commerciale, un Monte dei Paschi, un Centro estetico, una sede Equitalia, un Casinò?… Anche i suoi gatti dovrebbero sloggiare. Il celebre Festival dei 2 Mondi diventerebbe di un mondo solo, globalizzato e ignorante. Sponsor unici: una catena di Compro-Oro.
Qua, al Teatro Romano di Spoleto, piazzeranno sul palcoscenico un gigantesco schermo per trasmetterci le partite dei mondiali di calcio e i gran premi di Formula 1? Vi faranno spettacoli di bourlesque? Eccitate convention di tonitruanti partiti politici? Convegni di dentisti e commercialisti? Raduni di Hearly Davidson? Di Alpini? Messe papali? L’esile diciottenne in rosso Laura Bortolotto, lucente e fragilissima, infreddolita, ma anche tosta e bravissima, dove si esibirebbe con l’antico violino Giovanni Battista Ceruti del 1815? In un bar? Per strada? Il prof. Casellati, sarebbe costretto ad abbandonare le direzioni d’orchestra per tornare a fare l’avvocato specializzato in diritti d’autore a New York? Ma lo stesso Teatro Romano, che fine farebbe? Diventerebbe un parcheggio, un Centro Commerciale, un Monte dei Paschi, un Centro estetico, una sede Equitalia, un Casinò?… Anche i suoi gatti dovrebbero sloggiare. Il celebre Festival dei 2 Mondi diventerebbe di un mondo solo, globalizzato e ignorante. Sponsor unici: una catena di Compro-Oro.
Già
oggi, mi fa specie che in Piazza della Libertà abbiano eretto quel
cupo e pretenzioso baldacchino della Mercedes “Art or Nothing”
(sic) con sopra, troneggiante e irraggiungibile, la scintillante
popolare Coupè CDI da appena 60.000 euro, con poltrone in pelle
umana… ; che nel malandato ma splendido Palazzo Ancaiani del XVII
sec. di fronte ci sia la sede dell’Accademia Nazionale dell’Olivo
e dell’Olio; che la severa facciata sia infarcita di brutti
cartelli e insegne tra cui quello giallo di ferro arrugginito delle
vecchie PT; con, dietro la severa inferriata, addirittura un cartello
VENDESI (!) di vattelappesca che cosa; che lo sponsor Monini tappezzi
le gradinate millenarie coi suoi cuscinetti da stadio (poco
imbottiti), che come ti siedi rischi tu di fare una “Spremuta di
Olive”… sta scritto lì, lo leggi anche con uno seduto sopra…
ma chi è il copywriter? E che dire delle dondolanti grossolane
dorate palle gonfiate col logo del Festival?...
Decadenza
insomma. Alla fine, che il pubblico poco competente sbagli quasi
tutti i tempi dell’applauso, con le imbarazzate facce dei musicisti
e i continui “aiuti” dello sconsolato direttore, non è la cosa
più grave, ma è sintomatico.
Comunque,
ai bravi e coraggiosi musicisti direi: non riducetevi più gli
stipendi, vendetevi gli smoking.
“La
terra è malata, ma la cultura lo è ancora di più”
Pier
Giorgio Camaioni
Nessun commento:
Posta un commento