E sono
tre. Dopo Selika
(1921, conservato presso la Cineteca
Nazionale) e Il
vetturale del San Gottardo
(conservato sempre presso la Cineteca
Nazionale e presentato
alla Mostra del cinema di
Venezia del 2011), grazie
al Cinema Ritrovato di
Bologna
è stato possibile proporre, in Italia,
Tragico convegno,
un film del 1915 del quale Ivo
Illuminati, nativo di
Ripatransone,
fu regista e protagonista. La presentazione del film, proveniente
direttamente dall'EYE
(come si chiama oggi il Nederlands
Filmmuseum di Amsterdam),
al festival bolognese, è la conferma di quanto pensiamo ormai da
tempo, e cioè che i film di Ivo
Illuminati, introvabili
in Italia
, siano presenti negli archivi delle meritorie cineteche internazionali che, molto più che da noi, trovano, restaurano e conservano quel cinema muto anticipatore di una delle poche forme d'arte “universali” del nostro tempo arido. Fra qualche anno, probabilmente, ci sarà dato di vedere anche Il re, le torri e gli alfieri (tratto da un soggetto di Lucio D'Ambra), film che la critica dell'epoca (siamo nel 1917) considerò un capolavoro assoluto. Ma torniamo alla storia del ritrovamento di Tragico convegno. Scrive Elif Rongen. “Nel 1957, quando la collezione Desmet venne donata al Nederlands Filmmuseum, la copia di distribuzione olandese di Tragico convegno (o, in olandese, Maria Pansa het kleine meisje) non era presente tra i circa 900 titoli. È riapparsa solo recentemente, in una collezione privata arrivata al Musuem nel 2000. I due rulli ritrovati sono in ottime condizioni, ma purtroppo il finale è mancante e le nostre ricerche in altri archivi FIAF non hanno dato risultati. Negli archivi cartacei della Desmet Collection abbiamo trovato però dodici fotografie, due manifesti e un flyer pubblicitario olandese. Il flyer presenta Maria Jacobini come la 'sorella di Francesca Bertini, famosa diva italiana' e offre una dettagliata sinossi di ogni rullo, includendo anche alcune battute di dialogo. Il restauro del film ha preservato i materiali esistenti, senza alcun intervento di duplicazione analogica o di colorazione Desmet. Tuttavia, poiché il film si interrompe bruscamente, abbiamo deciso di completarlo con una ricostruzione del finale, utilizzando la sinossi del terzo rullo contenuta nel flyer e sei fotografie originali. Il nuovo finale è stato unito alla coda del film con una giunta provvisoria, in modo da poter essere facilmente sostituita se, come ci auguriamo, il vero finale prima o poi salterà fuori. Il caso di Tragico convegno testimonia l'importanza di aver preservato l'intera collezione Desmet: solo ora che, dopo oltre mezzo secolo, la copia e i materiali cartacei sono stati riuniti, è stato possibile 'completare' il film”.
, siano presenti negli archivi delle meritorie cineteche internazionali che, molto più che da noi, trovano, restaurano e conservano quel cinema muto anticipatore di una delle poche forme d'arte “universali” del nostro tempo arido. Fra qualche anno, probabilmente, ci sarà dato di vedere anche Il re, le torri e gli alfieri (tratto da un soggetto di Lucio D'Ambra), film che la critica dell'epoca (siamo nel 1917) considerò un capolavoro assoluto. Ma torniamo alla storia del ritrovamento di Tragico convegno. Scrive Elif Rongen. “Nel 1957, quando la collezione Desmet venne donata al Nederlands Filmmuseum, la copia di distribuzione olandese di Tragico convegno (o, in olandese, Maria Pansa het kleine meisje) non era presente tra i circa 900 titoli. È riapparsa solo recentemente, in una collezione privata arrivata al Musuem nel 2000. I due rulli ritrovati sono in ottime condizioni, ma purtroppo il finale è mancante e le nostre ricerche in altri archivi FIAF non hanno dato risultati. Negli archivi cartacei della Desmet Collection abbiamo trovato però dodici fotografie, due manifesti e un flyer pubblicitario olandese. Il flyer presenta Maria Jacobini come la 'sorella di Francesca Bertini, famosa diva italiana' e offre una dettagliata sinossi di ogni rullo, includendo anche alcune battute di dialogo. Il restauro del film ha preservato i materiali esistenti, senza alcun intervento di duplicazione analogica o di colorazione Desmet. Tuttavia, poiché il film si interrompe bruscamente, abbiamo deciso di completarlo con una ricostruzione del finale, utilizzando la sinossi del terzo rullo contenuta nel flyer e sei fotografie originali. Il nuovo finale è stato unito alla coda del film con una giunta provvisoria, in modo da poter essere facilmente sostituita se, come ci auguriamo, il vero finale prima o poi salterà fuori. Il caso di Tragico convegno testimonia l'importanza di aver preservato l'intera collezione Desmet: solo ora che, dopo oltre mezzo secolo, la copia e i materiali cartacei sono stati riuniti, è stato possibile 'completare' il film”.
Curiosa
la storia della presunta parentela fra Maria
Jacobini e Francesca
Bertini.
Curiosa perché le due “dive”, oltre a non essere sorelle, si
odiavano cordialmente rivendicando, l'una contro l'altra, il ruolo di
prima donna del cinema muto italiano. Maria
Jacobini però, una
sorella l'aveva. Si chiamava Diomira,
anche lei attrice e anche lei, come Maria
e Francesca Bertini,
era stata scoperta da Ivo
Illuminati, l'unico,
vero, originale talent-scout di attrici dell'epoca. Di Tragico
convegno si occupò
naturalmente anche la nascente critica cinematografica. Scrive
Giovanni Lasi.
“In una critica dedicata a Tragico
convegno apparsa sulla
rivista 'La Cinematografia italiana ed Estera', si sottolineano
l''eleganza', 'il garbo', 'il decoro', caratteristiche che accomunano
gran parte della produzione Celio.
Tra il 1913 e il 1914 la Casa romana può contare su un parterre
di attori straordinari, come Alberto
Collo, Emilio
Ghione,
Francesca Bertini,
Leda Gys,
nonché la protagonista di Tragico
convegno,
Maria Jacobini,
interprete di solida formazione teatrale e, già nel 1915, stella
riconosciuta del cinema italiano. Nell'occasione è affiancata da Ivo
Illuminati,
co-protagonista e regista del film. Dopo la parentesi Celio,
Illuminati
raggiungerà l'apice della carriera nel 1917, dirigendo per la Medusa
Film,
uno dei film più significativi della cinematografia muta italiana,
Il re, le torri e gli
alfieri”.
La
grandezza di Ivo
Illuminati, continua a
essere certificata a ogni scoperta fatta, ovviamente, nelle cineteche
e nelle collezioni estere. Per noi, popolo di smemorati e di
distratti, alla riscoperta di un grande italiano dovrebbe far seguito
almeno un accenno di ictus. E invece nulla. Con la cultura non si
mangia, con il cinema muto si muore direttamente di fame.
Massimo
Consorti
Chi
ha voglia di vedere alcune immagini di Tragico
convegno:
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