Proprio
vero, da queste parti: basta che l’ultimo dei sudditi denunci ai
sovrani una piccola anomalia, che quelli prontamente intervengono e
ristabiliscono l’ordine. L’ingiustizia viene sanata alla fonte.
Chiunque sia il trasgressore, non si guarda in faccia a nessuno. Così
quel timoroso suddito si sente compreso e utile, non un semplice
gregario da spennare, non un numero, o peggio un votante. Quando 6
giorni fa scrivevo che la titanica MONDADORI, con quella aggressiva
moltitudine di cartelli -70% che foderavano esterno e interno del
negozio, poteva involontariamente ingannare i clienti, perchè la
monnezza oggetto di quel fantastico ribasso giaceva solo nei suoi
paurosi sotterranei senza finestre, francamente non credevo che mi
dessero retta. Invece è successo!
Però
adesso quasi mi sento in colpa, per le indagini che ho scatenato, qua
sono più efficienti della CIA, altrochè! Astuti vigili in borghese
mandati non a multar macchine in sosta ma a far finta di comprar
libri; finanzieri in bermuda che fanno strane domande su Dante;
carabinieri che pattugliano scaffali e corridoi della libreria con
enormi calcolatrici sotto braccio; poliziotti-di-quartiere che
fotografano manifesti tutti uguali… cheese…; consiglieri e
assessori che leggono libri interi, in piedi fino ai crampi, quando
basterebbe guardarne il prezzo; il tutto - ma questo solo lo immagino
- mentre una folla scandalizzata inviperita e volgare lancia libri
(non scontati), e giornalisti accucciati sui tablet scrivono,
scrivono, scrivono…
Ma è
davvero andata così, dicevo: la furbata, alla MONDADORI è costata
una sorta di processo, e l’ha perso. E non sono ammessi ricorsi,
neanche in Cassazione, qua da noi la giustizia è una cosa seria.
Assoluto rigore, dunque: sono stati obbligati a “correggere”, e
l’hanno fatto applicando a qualcuno dei manifesti incriminati una
minuscola pecetta al centro in basso, che recita (più o meno,
v.foto): “Vasto assortimento al piano -1”.
MONDADORI
ha dovuto piegarsi ed eseguire. Urrà!
Vittoria! Esiste una giustizia finalmente! disse il
povero Renzo…
Ora
che giustizia è fatta, siamo tutti felici? Mmmm… Io, un
microscopio giocattolo che mi portò la Befana del ’56 ce l’ho
ancora; per cui, riesumatolo, ho potuto portarmelo con la bici fin
sotto le vetrine e leggerlo il rettangolino bianco scritto piccolo
piccolo piccolo piccolo. Ma chi il microscopio non ce l’ha?Mi
dicono anche di una multona di qualche migliaio di euro (!) che
atterrirebbe qualsiasi meschinello come me procurandogli pacchi di
raccomandate di Equi-taglia. Eh, eh, gli farà tico-tico a
MONDADORI.. Diceva nonna Gigia: che je fa lu fùm a lu cammi’?
Pier
Giorgio Camaioni
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