Voleva lui stesso andare a
casa
Aveva pure fatto le
valigie
Stava prendendo la Clio
E tutti non vedevano l’ora
Già l’avevano salutato,
ringraziato (ma dde che)
Tutti aspettavano il nuovo
Anche noi.
Ma era una finta.
Il candidato marino aveva
solo una pipa
Quell’altro prode poco
coraggio (e più voglia d’Africa)
Era meglio il mal de
Naple*?
Eppur c’era uno diritto
e bravo
Senza grilli per la testa
(è che i grilli, avevano lui…)
Uno che s’intende di
diritto, di politica, di teatro, d’arte
Da (quasi) tutti amato
Un “banditore” di cose
giuste
Un bene comune.
C’era e combattè, fino
alla fine.
Invano.
Tornò l’altro, quello
scaduto, il mal de Naple, ecc.
Del “nostro” quasi
presidente
dobbiamo ora accontentarci
delle sue lotte di ragazzo
e delle sue Lectio Magistralis…
Sabato saremo stati in
duemila:
Grande Rodotà in Piazza
Grande.
*Philippe Daverio a Sassuolo
il 13 settembre, in un altro contesto
Pier Giorgio Camaioni
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