Si è buttato dal terzo piano della sua casa, quartiere Prati, Roma. A 91 anni, dopo una vita trascorsa nel e per il cinema, Carlo Lizzani ha deciso di andarsene volando. Ha lasciato un biglietto ai figli e poi via, giù dalla finestra. Grandissimo documentarista, regista di qualità, Carlo Lizzani non ha mai girato un metro di pellicola senza che il suo impegno e il suo desiderio di un mondo più giusto venisse fuori prepotentemente. Sceneggiatore, tra gli altri, di Giuseppe De Santis e Roberto Rossellini, Il suo nome, comunque, è legato alla regia di film come 'Cronache di poveri amanti' , tratto dall'omonimo libro di Vasco Pratolini del 1954, 'Il processo di Verona' del 1963, 'Banditi a Milano' del 1968, 'Crazy Joe' del 1973, 'Mussolini ultimo atto' del 1974. Lizzani ha firmato anche la regia di 'Storie di vita e malavita' del 1975, 'Fontamara' tratto dall'omonimo libro di
Ignazio Silone nel 1977, 'La casa del tappeto giallo' (1983), 'Mamma Ebe' (1985), 'Caro Gorbaciov' (1988), 'Cattiva' (1991), 'Celluloide' (1995), 'Hotel Meina' (2007), oltre agli sceneggiati televisivi 'Nucleo Zero' (1984), 'Un'isola' del 1986 e 'La trappola'. Ha diretto la Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, ridandole quella dignità che gli anni della contestazione le avevano tolto. Autore di una Storia del cinema italiano, aveva esordito nel 1950 con "Nel mezzogiorno qualcosa è cambiato". Beh, maestro, buon volo.
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