C'è un Fontana nella fontana, uno di
quei tagli profondi che aprono prospettive e che hanno segnato la
storia dell'arte contemporanea. Quello di Teodosio Campanelli è solo
un brevissimo filmato, fino a un certo punto quasi un'istantanea. Se
ne apprezza la qualità tecnica, l'essere riuscito a “tagliare
l'acqua” andando contro ogni legge della natura, quelle imparate a
scuola durante l'ora di fisica. Ma poi arriva la barchetta di carta e
tutto cambia. L'acqua apparentemente immobile, si anima di una
presenza viva che, lenta e barcollante, si avvia verso il baratro:
sotto c'è il nulla. Solo che invece di sprofondare, la barchetta
sbatte e riprende il viaggio. Chiamiamola metafora ma in fondo la
vita è come quella barchetta che sbatte, non affonda, non si ferma,
gira su stessa e va. Come si fa, come si dovrebbe, com'è la vita
vera.
Massimo Consorti
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