27/02/14
25/02/14
Teatro Dell'Aquila di Fermo: “Il grido della passione”. Milenkovich suona Brahms (con dedica a UT)
Poderosa Ouverture, quella
della Iphigénie en Aulide di Ch.W.von Gluck che
l’Orchestra Filarmonica Marchigiana sceglie per aprire
l’affettuoso pomeriggio sinfonico al Teatro Dell’Aquila.
Viene da lontano, Ifigenia, e da Euripide attraversa
Racine per arrivare al grande Gluck che ne fa un’opera
di intensità e violenza espressive inusitate nella tradizione
settecentesca: opera di rottura, che richiede all’orchestra un
protagonismo insolito, e in cui la stessa orchestra “nella sua
semplicità coglie il grido della passione, come diceva Diderot,
con spregiudicata verità”, (Paolo Gallarati, La Stampa,
2012).
24/02/14
Continua... I finali dei film riscritti dagli uttiani: "Qualcuno volò sul nido del cuculo"
Ha visto i segni della lobotomia sulle tempie.
Gli dice che non lo lascerà lì, non se ne andrà senza di lui, lo porterà con sè
Andiamo, dice, e gli preme forte il cuscino sul viso.
20/02/14
Viaggio nel tempo. Fra Medioevo e Rinascimento. Il discorso del Re. Re Giorgio II° per l’investitura di Matteuccio da Firenze
Spectabili viro Matteuccio
fiorentino.
Magnifico messere, dovete sapere
che quando uno privato cittadino diventa governante non con la virtù
ma grazie ad un’astuzia fortunata, si mantiene in sul potere con
difficoltà, perché la fortuna è cosa volubilissima e instabile e
perché li uomini mutano volentieri signore, credendo migliorare: di
che s’ingannano, perché vedono poi per esperienza aver peggiorato,
e per la poca prudenzia li uomini cominciano una cosa che nel momento
pare buona e non si accorgono del veleno che c’è sotto.
Considerando adunque le
difficoltà che si hanno a tenere uno stato di nuovo acquistato,
tenete a mente che nessuna cosa fa tanto stimare un governante quanto
le grandi imprese e il dare di sé rari esempli.
Francesco Del Zompo, designer e grafico, vince un... concorso letterario
Le vie del riconoscimento pubblico del
proprio lavoro sono le più diverse, a volte le più imprevedibili.
In un mondo sfrangiato e preda di deliri spesso innominabili, può
accadere che un grafico, colui che traduce in segni e immagini un
mondo da promuovere, decida di partecipare a un concorso letterario
nazionale e, udite udite, di vincerlo in ex-aequo con Alberto
Rudellat. È quanto accaduto al “nostro” Francesco
Del Zompo, art director di UT,
inventore e produttore degli “oggetti pensanti” che per anni
hanno rappresentato la versione 3D dei temi proposti dalla rivista
d'arte e fatti culturali. Però (un però c'è), tutto rientra
nell'ordine delle cose serie e seriamente proposte.
17/02/14
Esce: "Raymond Queneau 1903-2003" , a cura di Tania Lorandi
Testo
importante, scritto da Paul Gayot per la pubblicazione "Raymond
Queneau 1903-2003" (a cura di Tania Lorandi) ed. ReArte,
Brescia, 2003.
Paul
Gayot è oramai quasi l'unico studioso ancora vivo che ha visto la
nascita del Collegio di 'Patafisica nel 1948 è uno scienziato nel
“vero” senso della parola, uno dei massimi conoscitori della
letteratura jarryana!
http://digilander.libero.it/ubuland/news.html
13/02/14
Luca Farina - SOVVERSI PERSONALI #1. Libreria Prosperi, Spazio Nova Dea, Ascoli Piceno
Le opere nascono da appunti fotografici carpiti in alcuni luoghi della mia terra d’origine o costruiti su set estemporanei, approfittando di qualche “sollevazione” di vento o di corpo. La materia, che lascio sedimentare nel segno, nel gesto e nella grana di supporti eterogenei, riemerge dalla visione originaria come un mio personale fermo immagine, quello che resta di un percorso a più tempi, che si lascia percorrere attraverso molteplici direzioni.
Un’unica didascalia:
Nessuna lista di cose da fare. Ogni giornata sufficiente a se stessa. Ogni ora. Non c’è un dopo. Il dopo è già qui. Tutte le cose piene di grazia e di bellezza che ci portiamo nel cuore hanno un’origine comune nel dolore. Nascono dal cordoglio e dalle ceneri. Ecco, sussurrò al bambino addormentato. Io ho te.C. Mc Carthy, La strada
11/02/14
Haydn e il sindacato. Bach, Bahrami e l'Orchestra Sinfonica Marchigiana al Teatro dell'Aquila di Fermo: intensamente originali
Fosse esistito iI sindacato, in
quell’estate del 1772, non avremmo avuto la haydniana Sinfonia n°
45 in Fa diesis min. con il sorprendente finale che le valse il
titolo di “Sinfonia degli addii”. Perché Haydn non avrebbe forse
composto - per convincere l’esigente principe Esterházy a mandare
finalmente a casa dalla residenza estiva gli esausti musicisti al suo
servizio - una sinfonia dall’inusuale impianto complessivo: con
novità e allusioni agli umori dei componenti della Cappella Musicale
che non sarebbero sfuggite al musicalmente acculturato principe, e
con quel finale Adagio in cui gli strumentisti smettono di suonare ad
uno ad uno, ad uno ad uno spengono la candela del leggio e… se ne
vanno.
07/02/14
Quattro artisti e una grande Cantina per UT "La Notte"
Sabatino Polce, Dante Marcos Spurio, Giuseppe Piscopo, Franco Pirzio
La Cantina "Minnucci" di Chieti
03/02/14
Un ricordo di Giovanni Quondamatteo. L’ultimo cantastorie
Nell’antichità
medievale esistevano un numero di poeti-cantori a cui era destinata
la deposizione della memoria collettiva. Essendo quelle civiltà
basate essenzialmente sull’oralità delle fonti ed un rapporto
diretto, non culturalmente mediato od esclusivo, con la scrittura,
era necessario, gioco-forza, che la multiforme materia delle
tradizioni si condensasse e rivivesse nei racconti epici di una
letteratura non aulica ma, per tanti aspetti, vicina alla lingua del
popolo, al suo sentire, alle vicende più immediate di un mondo da
scoprire attraverso la qualità disvelante delle parole, cariche di
affabulazione.
La
parabola artistica e poetica di Giovanni Quondamatteo sembra, per
tanti versi, tornare alle origini del dettato letterario, ovvero ad
un tessuto lirico, non ornato di “una metrica ampollosa o di
assonanze ritmiche” – come direbbe lo storico locale Gabriele
Cavezzi – quanto, piuttosto, disadorno, mirato verso la nudità
dell’espressione, che ricalca le sprizzanti ed affusolate forme del
parlato.
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