25/04/14

"Panorama" Tangherlini. La mostra dell'illustratore alla Palazzina Azzurra

Diciamo la verità: il manifesto non attira. Ti viene da pensare che in Palazzina si siano dati convegno i medici, al vernissage c’è pure l’assessore-medico…
Invece il manifesto riproduce una pregevole illustrazione scientifico-anatomica, una delle centinaia - di ogni parte del corpo umano - che Mirco Tangherlini ha realizzato nella sua carriera per gli inserti speciali di una primaria testata nazionale. Ne uscirà una raccolta, fedele testimonianza di lavoro di una delle “missioni” di Tangherlini. Certo l’illustrazione ti ricorda l’atmosfera di ambulatorio come ce ne sono tanti e ovunque, coi sui muri appiccicati manifesti tipo questo, sempre più scoloriti e avvizziti, lasciati lì a invecchiare e morire proprio come le riviste che nessuno rinnova per anni, fortuna che ogni tanto vengono a ritirarle quelli de “L’Antico e le Palme”…
Ma se l’illustratore-artista Tangherlini ha scelto proprio questo manifesto per la sua mostra vuol dire che è giusto così; lui se lo può permettere.
Intanto non fa il medico (anche se ormai forse ne sa di più…; per capire perfettamente la cataratta mi basterà guardare la sua illustrazione, eh eh…). Lui SPIEGA: argomenti di tutti i generi, scientifici e non, a quel pubblico enormemente vasto che bazzica le edicole. Lui insomma è specialista in sintesi, possibilmente senza parole.
Copertine per un sacco di note riviste, mensili e settimanali. Alcune dal primo numero. Esposte qui solo in piccola parte, ah, per tutte ci sarebbe voluta una Palazzona Azzurra. Sono documenti, quasi storia. Infatti lui si documenta, pure meglio dei giornalisti (“che quanto a documentarsi, ahi…”); è un topo di internet, scava nell’informazione, la elabora, la trasforma semplificandola, ne cerca l’essenza e ZAC te la mostra con un disegno, velocemente. Elementare, Watson. Tu capisci meglio e prima, (quasi) senza leggere. Ti resta pure impresso. Però quando ci racconta dei tempi imposti, strettissimi, di invenzione/realizzazione di una copertina di Panorama (meno di 36 ore), quasi ci vengono le palpitazioni. Per lui ormai è normale. Ovvio che non bastano creatività talento fantasia ironia, devi inventarti un metodo, una tecnica. Attingendo alla grafica tradizionale, al fumetto, all’arte, alla fotografia, al cinema, alle più innovative forme della comunicazione. Devi “intuire” il lettore, devi snidarlo. Quello dovrà scovare la tua copertina tra altre centinaia, gli dovrà piacere, lo dovrà interessare. Poi dovrà immediatamente comprarla, sennò è tutto inutile.
A me guardare il panorama di copertine di Panorama ha fatto l’effetto di un rapido inventario di vita, con addentellati di cui avevo perso memoria: anni e anni, ricordi, confronti, gioie, preoccupazioni, utopie, politica. Come se il Tangherlini l’avessi avuto sempre a fianco, silenzioso e attento: lui guardava, pensava, schizzava, illustrava. Ma invisibile. Muto. Del resto, “l’illustrazione viene prima della parola”, non servono le lingue, bisogna “solo” saperci fare. E, specie di questi tempi, essere resistente e veloce. Tangherlini ha pure il fisico essenziale da maratoneta…

PGC


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