Riceverà il prestigioso
riconoscimento mercoledì 14 maggio, a Roma, nella sala Protomoteca
del Campidoglio. Il premio è stato istituito nel 1984 dal Centro
Studi Marche “Giuseppe Giunchi” di Roma per esaltare la
“marchigianità” e il senso di appartenenza a una regione
conosciuta e apprezzata per operosità, intraprendenza e spirito di
iniziativa. Ogni anno il Cesma (Centro Studi Marche) porta alla
ribalta i marchigiani sparsi in un po’ ovunque, in Italia e nel
mondo, che si sono distinti nei settori della cultura, dell’economia,
dell’arte, della ricerca e dell’imprenditoria.
Il riconoscimento assegnato dal
Centro Studi Marche che da trent’anni porta alla ribalta i
personaggi che hanno fatto conoscere la nostra regione in Italia e
nel mondo.
L’artista dal 1985 si è
stabilito a Macerata dove ha insegnato all'Istituto d'Arte Statale, è
uno dei principali continuatori della prestigiosa tradizione della
Scuola del Libro di Urbino.
Carlo Iacomucci è uno degli
eredi di questa grande tradizione, tanto che si definisce più
incisore che pittore.
Usa con straordinaria abilità la
tecnica dell’acquaforte usata come forma espressiva fin dal Medio
Evo. Da quarant’anni fonda la sua ricerca di base sul dilemma fra
vero e falso, fra sogno e realtà.
Si esprime attraverso il segno
che diventa anche “personaggio” o “sentinella della natura”.
Con il colore, invece, fa vibrare le corde del sentimento e stimola
le emozioni. Poi usa i simboli come l’onnipresente aquilone di
pascoliniana memoria. L’aquilone inteso come simbolo di libertà e
di speranza.
Oppure l’utilizzo delle tracce o gocce: sette
pennellate o spazi bianchi intesi come “movimenti ventosi nello
spazio”. Sette come i colori della luce.
Iacomucci, che dal 1985 si è
stabilito a Macerata dove ha insegnato all’Istituto d’arte
statale, è vissuto per un certo periodo anche a Roma (dove ha
maturato la passione per l’incisione e l’acquaforte in
particolare) e per brevi periodi anche all’estero: Parigi, Praga
(dove ha realizzato disegni a china e acquerelli) e soprattutto a
Londra dove è stato affascinato dal quartiere “Portobello
Road-Notting Hill”.
Nel corso della sua lunga e
prestigiosa carriera ha ottenuto tantissimi riconoscimenti fra i
quali l’onorificenza di Cavaliere al merito artistico e culturale
conferitagli nel 2011 dal Presidente della Repubblica, Giorgio
Napolitano. Alcune sue incisioni sono state inserite nella
prestigiosa raccolta delle stampe “Achille Bertarelli” conservata
a Milano nel Castello Sforzesco. Alcune sue originalissime
illustrazioni, con vedute di Macerata ai tempi di padre Matteo Ricci,
sono state esposte nella mostra “Europa am Hofe der Ming”
allestita nel Museum Für Ostasiatische Kunst Staatliche di Berlino.
Parte di quelle illustrazioni sono state pubblicate nel prezioso
libro-catalogo tradotto in tedesco dall’editore Mazzotta. L’invito
alla 54^ Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di
Venezia-Padiglione Italia per Regioni, a cura di Vittorio Sgarbi, per
le Marche sede espositiva ad Urbino Orto dell'Abbondanza;
Il riconoscimento assegnatogli
dal Centro Studi Marche come “marchigiano dell’anno” è quindi
una ulteriore testimonianza della fama e del prestigio che Carlo
Iacomucci ha saputo conquistare con la sua straordinaria capacità
creativa e come continuatore della prestigiosa tradizione della
Scuola del Libro di Urbino.
Gianni Rossetti
Direttore Scuola di Giornalismo
di Urbino
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