Sono
come
l’Abruzzo,
gli atleti di questo XTerra
Triathlon off-road a
Scanno: tosti e allegri, spigolosi e infaticabili, scanzonati e
saggi. Vengono da ogni paese d’Europa ma oggi somigliano tutti a
questa mia terra aspra, “così bella quando è bella”, quei corpi
infangati sono come altorilievi sbalzati sulle rocce a precipizio,
rispecchiati nel verde intenso dei pendii boscosi.
La
gara è di quelle ruvide, sia nella versione “Full”
che
nella parallela “Lite”:
un
off-road che alla nuotata (fredda!) nel lago - una passeggiata,
pensando a quello che ci sarà dopo - unisce l’inerpicata in
mountain bike su percorsi labirintici, e poi la corsa in saliscendi
per chilometri su altrettanto scoscesi sentieri e strade che al
confronto le grandi maratone cittadine sono mollezze sibaritiche.
Oggi
il regalo atteso e temuto è la pioggia: mentre guardi il cielo e la
speranza ti fa vedere la schiarita che non c’è, pensi
è-pioggia-estiva-e-fra-un-po’-la-smette. Non la smette. Pensi al
freddo che i poveretti avranno nuotando e ti si stringe il cuore,
vedi le ruote artigliate infangate pattinanti nella melma, la pioggia
che diventa diluvio, mentre sul prato e sotto l’ombrello l’umidità
ti penetra e supera ogni riparo. Ma capisci in fretta che qui niente
è ciò che sembra a te spettatore, della specie sedentaria degli
animali spellicciati, e che la volontà e il gusto di provare se
stessi relativizzano fatica e disagio, ne fanno anzi valore aggiunto.
Allora riesci a immedesimarti in quei sorrisi - un unico color fango
dai capelli alle scarpe alle bici - e in quel trionfo allegro del
tagliare il traguardo a fine maratona, luridi di melma e fradici di
pioggia ma fieri e belli come fossero in abiti di gala. Ci
sono i veterani che già “fecero l’impresa” e la sperimentano
ancora, e ci sono i neofiti: per tutti non è solo gara e voglia di
mettersi in gioco, è anche forse un rituale panico da compiersi in
un “percorso naturalistico tra i più suggestivi al mondo”, dove
magari incontrare leggendarie presenze, Orlando o il potente mago
Baialardo, o madama Angiolina…
Al
lago si arriva con viaggiare lento, la strada s’incunea tortuosa e
strettissima fra rocce a picco e canyon: quando il lago si apre alla
vista, ti disorienta il pittoresco caravanserraglio della
manifestazione, ti sembra che profani il respiro antico del luogo. Ma
sono attimi, in breve si è dentro lo spirito dell’evento: neppure
l’orso marsicano che è in me riesce a infastidirsi per la
confusione. Percepiamo che qui la
grande bellezza sta
nel grande rispetto per la natura, per un paesaggio che nella sua
unicità si offre generoso all’amore di questi pazzi furiosi. Ed è
così che col suo sorprendente perimetro a forma di cuore, con le
quinte severe dei suoi monti, il lago finisce per apparirmi oggi un
gigante bonario e divertito, disposto ad accogliere questa banda di
pacifici guerrieri e a ricambiarne l’amicizia sincera. Anche la
pioggia dopo ore s’è arresa: ha perso, ci vuol altro per
intimorire quest’Invincibile Armata.
*“XTERRA
è la gara più famosa e prestigiosa delle competizioni di triathlon
off-road” (UV
Unique Visitor)
Sara Di Giuseppe
Nessun commento:
Posta un commento