Quando
ad una (piccola) mostra
ci
vai quattro volte,
vuol
dire che non ti attirano “solo”
i
dipinti, i disegni, i carillons, le marionette e gli spettacoli.
Sarà
che è sembrato pure un gioco,
invece
era tutto vero.
Una
mostra coerente ma creativa,
leggera
ma pensosa,
allegra
ma elegante,
intima
ma democratica,
semplice
ma inimitabile.
Un
filo logico legava i quadri e i dipinti,
un
filo di musica legava i carillons,
un
filo invisibile legava le storie e le fiabe,
le
immagini e i silenzi,
le
sorprese e le ombre cinesi.
Poi,
i fili delle marionette:
fili
di vita, di energia, di pensiero, d’ironia;
fili
con sentimenti, fili senza solitudine;
fili
di comunicazione istintiva e immediata;
fili
di nostalgia, di speranza.
Fili
forti, ma fragili come cristalli.
Quando
ad una (piccola) mostra
ci
vai quattro volte,
vuol
dire che hai trovato il filo giusto.
PGC
Nessun commento:
Posta un commento