Mancava
sul palco, come sfondo, solo una grande prima pagina del Manifesto
di
quegli anni, quanto sarebbe rimasto contento l’allora
inviato-scrittore Osvaldo
Soriano.
Ma è andato lo stesso benissimo. Peppe Servillo ha letto
(in)cantando molti pezzi dei suoi libri, raccontando – da Futbol
-
delle mirabolanti ruvide partite in Patagonia, dove agli arbitri
regalavano una damigiana di vino, se si comportavano “bene”.
Sennò ci rimettevano i due denti davanti. Elegìe di un calcio
intenso e primitivo, quando “Pelé
non c’era ancora”…
Ma
insieme tanto jazz arrembante spettacolare ed elegante, “accordato”
a quel calcio. Già quei tre, a nominarli ritmicamente scandendo
Servillo – Girotto – Mangalavite, ti viene in mente l’antica
linea mediana di un’improbabile nazionale argentina, con
l’oriundo(?) Servillo astuto e mobilissimo mediano centrale
metodista, Mangalavite (argentino di Cordoba) fantasioso ma possente
mediano-sinistro a spazzar via, e Girotto (anche lui
argentino-del-nord, di Cordoba) pensante mediano-destro di spinta che
ispira l’attacco. Me li immagino giocare da dio con la maglia della
nazionale a righe bianco-celesti, quando il calcio era una cosa
seria, quando Osvaldo Soriano era giovane, quando davano i film di
John Wayne… ma il
calcio non dimostra niente, il calcio non vuol dire niente…
Stasera
invece ci dimostrano pure quanto vale il loro jazz, in un concerto
durato giusto il tempo di una lunga partita di calcio ai
supplementari, con al posto dell’intervallo di riposo tra i due
tempi le magistrali nonché gustose “sorianesche” letture di
Peppe Servillo. A “stadio” gremito quasi come nel ’50 al
Maracanà di Rio per Uruguay-Brasile (ma con meno di 150.000
spettatori…). Con il “terreno di gioco” perfetto, si capisce -
è il 25° compleanno del Cotton Club! - attenti solo a non buttar
troppo in alto le note, che urterebbero l’impressionante soffitto
scuro a grossi tubi neri dell’ex birrodotto. Tre “mediani” in
perfetta forma fisica e mentale, dicevo, ci vuole fiato testa e
muscoli a “giocare” a questi livelli. (Sarà già a revisione, il
pianoforte di Giocondi)
Questo
atletico trio Servillo/Girotto/Mangalavite “suona” bene in tutti
i sensi, hanno sentenziato gli spettatori. Specie se l’arbitro
è
Osvaldo Soriano.
PGC