Ruggero
Savinio è nato a Torino nel 1934. Nipote di Giorgio de Chirico e
figlio di Alberto Savinio, ha tenuto per sé il nome d’arte del
padre.
Ruggero
Savinio ha sempre voluto tenersi legato alla tradizione pittorica,
dalla pittura greco-romana ai veneti del Cinquecento, l’amato
Tiziano ultimo, ai nostri Piccio, Fontanesi, Ranzoni, a un pittore
tedesco, Hans von Marées, del quale l’ha molto colpito l’idea
che l’immagine pittorica non è al principio, ma alla fine di un
percorso. Nel
1956 la sua prima mostra a Roma, insieme a due amici pittori,
presentata da Giuseppe Ungaretti.
A Milano nel 1962 la prima mostra personale alla Galleria delle Ore. Fra il 1962 e il 1968 soggiorna lungamente a Parigi, dove, alla Galerie Jacob, nel 1967, tiene una mostra di disegni, presentata da Guy Weelhen e Dominique Fourcade. Subito dopo si trasferisce a Milano, dove lavora con la Galleria Bergamini e poi con la Galleria Philippe Daverio.
A Milano nel 1962 la prima mostra personale alla Galleria delle Ore. Fra il 1962 e il 1968 soggiorna lungamente a Parigi, dove, alla Galerie Jacob, nel 1967, tiene una mostra di disegni, presentata da Guy Weelhen e Dominique Fourcade. Subito dopo si trasferisce a Milano, dove lavora con la Galleria Bergamini e poi con la Galleria Philippe Daverio.
Nel
1989 stabilisce la propria residenza a Roma.
Numerose
le sue mostre in Italia e all’estero. Nel 1986 gli è stato
attribuito il Premio Guggenheim per un artista italiano. Fra
le mostre antologiche si ricordano: 1989, ex Convento di San
Francesco a Sciacca; 1992, Palazzo Sarcinelli a Conegliano Veneto;
1999, Castello Sforzesco a Milano; 2001, vicolo Valdina, Roma, Camera
dei Deputati; 2012, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma. Nel
1988 e nel 1995 è stato invitato con una sala personale alla
Biennale d’Arte Internazionale di Venezia. Nel
1993 ha dipinto lo stendardo per il Palio di Siena. Nel
1995 è stato nominato Accademico Nazionale di San Luca.
La
sua produzione letteraria è vasta. Fra gli altri libri pubblicati si
ricordano: L’età
dell’oro
1981, Ombra
portata 1992,
Il cuore
luminoso delle cose 2001,
il poemetto La
Galleria d’Arte Moderna
2003,
Percorsi della figura
2004, Didascalie
2004,
Passaggio
della colomba 2008,
Cartavoce
2011.
Fabula
picta
prende il nome da una sequenza di opere sulle fiabe dei fratelli
Grimm, nelle quali Savinio ha visitato il fabulosum,
la parola magica, onirica, leggendaria con un tono lieve e divertito.
La mostra si compone anche di paesaggi, di alcune rivisitazioni della
pittura antica, ritratti, interni e alcuni disegni di grande
dimensione.
Il
catalogo della mostra è pubblicato dalla casa editrice Quodlibet e
contiene testi di Giorgio Agamben, Clio Pizzingrilli e due scritti di
Ruggero Savinio.
a cura di Clio Pizzingrilli
Nessun commento:
Posta un commento