Elena ci ha offerto, come in un microcosmo, una rassegna di
dipinti che si srotolano sulla tela e la colmano narrandosi. Sono
immagini di un sottobosco che si ripete e che illustra foglie, steli,
elementi naturali di vario tipo, rasentando il ricordo di una
primavera folta che parla nei suoi colori o tace nei suoi profili. Le
immagini infittiscono e penetrano un piccolo universo diventato
padrone delle tele che, se viste da vicino, testimoniano un grande e
raffinato lavoro esteso a tutta la loro superficie, come per un
“horror vacui” che sappia stendere attraverso sé un magnifico
silenzio, che è quiete ed inquietudine, conoscenza e oblio.
Le
tele creano nel vano della galleria un arabesco dalle tinte ovattate,
dove la Natura sembra riservare per sé i suoi segreti, ed a noi
lascia il talento della contemplazione, per cui davanti a un dipinto
costellato di colori variegati, noi siamo chiamati tacitamente a
interrogare con lo sguardo e insieme ad adagiarci virtualmente su
questi tappeti di foglie che si offrono miti e ripetono le loro
domande enigmatiche e insieme chiaroveggenti.
Ci riempie di
ammirazione il grande impegno che Elena ha profuso per far sì che
nulla si cancelli davanti ai nostri occhi e nella nostra memoria e
che i passi della narrazione richiamino l’un l’altro un tessuto
di parole entro cui volentieri ci addentriamo, centimetro per
centimetro, senza riuscire a pronunciare la parola “fine”, ma
promettendo allo sguardo altri incontri, in un infinito che si
dispiega e ci sostiene.
La mostra è visitabile fino al 9 Luglio.
Enrica Loggi
18/06/16
02/06/16
Torna il mitico Festival Ferré. Meno male che Pino c'è
cari amici,
volare, oh! oh! con questo invito
si può solo volare verso ciò che
non è credibile: un festival di rari
e straordinari talenti a zero euro!
ciao, a tutti i fortunati raccoglitori
di questo inaudito invito spedito
perché prenotiate prima di tardi!
par votre ami coquin et cruel mais
toujours fidèle!
giuseppe gennari
Pier Paolo Ruffinengo poeta metafisico, collaboratore di UT, a San Benedetto del Tronto
I
luoghi della scrittura
e UT,
in collaborazione con la libreria La Bibliofila, propongono il libro
di poesie e scritti in prosa
“Basta
poco”
di
Pier Paolo Ruffinengo dell’Ordine Domenicano.
Introduce Giampietro De Angelis, la conduzione è di Antonella Roncarolo, l’interpretazione dei brani è affidata all’attrice Carla Civardi, con accompagnamento alla chitarra di Luciano Cattani. Conclude Americo Marconi con una lettura omaggio di sapore enoculturale.
Introduce Giampietro De Angelis, la conduzione è di Antonella Roncarolo, l’interpretazione dei brani è affidata all’attrice Carla Civardi, con accompagnamento alla chitarra di Luciano Cattani. Conclude Americo Marconi con una lettura omaggio di sapore enoculturale.
L’appuntamento
è per Sabato 11 giugno 2016, nella sala conferenze dell’Hotel
Progresso sul Lungomare viale Trieste 40 a San Benedetto del Tronto,
alle 17.30. L’ingresso è libero.
Abbiamo
già scritto di Pier Paolo Ruffinengo, originario di Calosso d’Asti
che a sedici anni vestì il bianco abito dell’Ordine dei
Domenicani, cambiando il suo nome di battesimo Esterino in Pier
Paolo. Dopo il Liceo ottenne la laurea in Filosofia e Teologia ed è
ordinato sacerdote; dunque insegnò per un quarantennio metafisica
in diversi Studi Filosofici Domenicani.
Ha
pubblicato opere di filosofia che percorrono i difficili sentieri
della metafisica. Da Le
cose, il pensiero, l’Essere del
1988, con Marietti
1820,
al recente Ontonòesis
(introduzione
alla metafisica)
del 2012, con Edizioni
Studi Domenicani.
Fino a “Essere”
oltre
l’essente
del 2013 edito da il
lavoro editoriale:
un testo poderoso di 600 pagine, con oltre 150 accurate fonti
bibliografiche, una vera e propria summa
philosophiae.
Eppure
la parte originale della sua opera sono i due volumi di poesie e
brani. Nel 2006 esce “…
a l’università di Tinella”
Soffrire
con amore
con Marietti
1820.
Una raccolta di poesie, lettere, ricordi. E l’ultimo Basta
poco
del 2016 con il
lavoro editoriale.
Sono libri in apparenza facili che pongono sempre un grande quesito:
come possono coesistere nello stesso autore il pensiero filosofico e
l’espressione poetante?
Quando
ci s’inoltra nella lettura la risposta si fa chiara: Pier Paolo
Ruffinengo usa lo stesso rigore per ambedue i generi. Nella
metafisica procede su passaggi obbligati con termini precisi, nella
poesia sceglie con cura infinita le parole giuste. Dunque la sua è
una poesia
metafisica
che accompagna il lettore tra nomi amatissimi, fiori, uccelli,
boschi, vigne, vento e mare fin sulla soglia del Mistero.
Americo Marconi
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