Il natale è la festa dei bambini... Ma
davanti al presepe non ci sono tutti. Dove sono finiti gli angeli
custodi? Alcuni arrivano dal cielo travestiti da aviatore e con ali
da guerra. Gloria alle bombe dall’alto dei cieli e pace in terra
agli uomini involontari! Ma dove sono i bambini? Tra le macerie o in
fuga, aggrappati ad un gommone. Nessuno li vede. Sono disorientati,
nessuno gli indica la strada. Gli angeli sono i custodi del dialogo.
Un macigno interrompe ogni comunicazione, un filo a piombo senza
nessun equilibrio interiore. L’istallazione, una segnaletica
stradale, indica i luoghi, vuole annunciare e denunciare. Paesi,
città, dove si nasce per essere sacrificati dal mondo che non
conosce amore. Un (pre)sentimento annunciato. Un percorso duro voluto
dalla follia dell’uomo. Alla fine una “totemica presenza”,
frase rubata ad un critico d’arte pellerossa, carica di simboli e
spiriti protettivi, che dovrebbe far riflettere sulla vita assurda
dell’intero villaggio umano...
[giuseppe piscopo]
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