Etienne Mbappe & The Prophets
Ascoli Piceno – Cotton Lab 2 marzo 2018 h 21,45
Se solo sapessi descrivere come nel finale hanno suonato quella milonga di Piazzolla, forse potrei azzardarlo, un racconto dell’incredibile serata.
Ma è un “racconto impossibile”. A tale livello di esosfera non è più “soltanto musica”, è tutte le arti messe insieme.
Quando Gillo Dorfles - fino all’altro ieri esploratore dei pianeti dell’arte più di chiunque altro - afferma(va) che “la musica non può essere circoscritta all’ascolto, ma si estende ad altri parametri della nostra sensorialità: alla dinamica corporea, alle associazioni visive e cinestetiche… non è soltanto ricezione passiva d’un tessuto sonoro, ma partecipazione attiva di tutto l’organismo…”, penso si riferisse proprio ad un Jazz come questo, non ad uno “qualsiasi”; magari l’ha scritto [in IRRITAZIONI, 1997] dopo aver anche lui ascoltato nel futuro, in qualche parte del mondo, un concerto di Etienne Mbappe & The Prophets…
Jazz planetario. Sofisticato e comprensibile, difficile e decifrabile, imprevedibile e vario. Di poderosa sincronicità; luccicante, a tratti romantico. Niente note corsare, mai carambole di accordi, sovrapposizioni oziose. Questi magnifici sette “Profeti” distendono melodie che non t’aspetti, accelerano col vigore adrenalinico di un 12 cilindri Ferrari, inventano coloriture di gusto vintage. Con assoli (o duo o trio…) da minimalisti e silenziosi a pirotecnici e tempestosi. Ritmi e suoni costruiti con grazia e rigore architettonici. Atmosfere d’Africa e d’Americhe, tracce di Francia, sapori esotici ma anche metallici. Musiche “ritrovate”, anche se non le hai mai sentite.
Lui, Etienne Mbappe, suona il basso con guanti di seta neri, e forse materializza la metafora di un “Jazz-coi-guanti”. Poetabile ed elegante, ma anche energico e vincente (guantoni da boxe, allora…).
Cotton Lab delle grandi occasioni, gremito di musicisti con occhi e orecchie da combattimento. Serata quasi di lavoro per loro, da prendere appunti, e un po’ da deprimersi. Ho visto nel popolo dei bassisti quelli che… le lacrime nascoste, nel popolo dei batteristi quelli che… compriamoci le bacchette verdi, nei popoli dei pianisti violinisti chitarristi trombettisti e sassofonisti quelli che… poveri i loro strumenti. Però tutti, in piedi alla fine, a dire “grazie mille” a Etienne Mbappe & C.
Ma anche in questo, nessuno a dirlo affettuosamente e musicalmente bene come lui…
PGC - 4 marzo 2018
foto Barbara Di Cretico
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