[ A cena con FRANCO PIRZIO ]
San Benedetto del Tronto - Cucina al porto/Grottino Dea
22 maggio 2018
Nonostante il diluvio di stasera, c’è fra noi chi ha visto Franco – elegantissimo, sempre – arrivare con una delle sue bici coi freni a bacchetta: la Bianchi extralusso nera del ’41, o forse era la Ganna da donna color sabbia, ultimamente non era molto agile…
Io giurerei invece di averlo visto parcheggiare a fatica la regale Bugatti blu (senza servosterzo) sotto le tettoie di piazza del Pescatore, e poi restarci a lungo seduto nell’abitacolo scoperto, intorno era tutto un lago…
Ma c’è anche chi l’ha visto al Molo-nord sbarcare dal piroscafo, quello con gli oblò delle cabine tutti accesi; altri, avventurosamente atterrare col biplano del Barone Rosso sul gibboso prato del Ballarin; altri, entrare in porto - ancora con una randa alzata - proveniente dalla "sua Croazia (o addirittura dall'Egeo) a bordo del Koala 39 degli amici Clara e Giancarlo Pennesi…
Sempre con quel suo implacabile socio inglese appiccicato - su questo siamo tutti concordi - quel mr. Parkinson che non lo mollava e l’avrebbe seguito perfino appollaiato sulla canna della Bianchi.
Con l’amico Franco abbiamo cenato bene in questo “suo” locale, in allegra commozione.
Però verso la fine, mentre guardavamo (al buio, con gli occhi lucidi) i filmati degli ultimi corali incontri, lui si è alzato ed è sparito nella notte, dicendo che tornava giù nella “Fossa delle Marianne” a fare una quindicina di acquerelli da regalarci, approfittando di tutta quell’acqua…
PGC - 24 maggio 2018
Foto di Tullio Luciani - Raffaele Avigliano
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