Ieri, lunedì 23 luglio, ci ha salutato Pier Paolo Ruffinengo. Sì perché per un credente come Padre Pier Paolo (bianco nell'anima come nell'abito) è come andare in un luogo 'altro', e che il suo sia soltanto un arrivederci. Ma i suoi studi, i suoi libri, i suo aneddoti, le sue poesie, i suoi racconti, le sue preghiere resteranno con noi.
L'ultima sua riflessione fatta per UT "I Segreti", marzo 2017, guarda caso affronta un mistero, forse il Mistero che occorre preservare…
Ciao Carissimo Amico
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IL PICCOLO SASSO MISTERIOSO
Pier Paolo Ruffinengo
Un sasso, piccolo, poco più di una noce, rotondo. Incuriosito, il bambino lo prende in mano e sente che risuona, come fosse vuoto con qualcosa dentro che rotola. Lo scuote, osservandolo con attenzione: si presenta integro da ogni parte, senza fessure. Cosa potrebbe essere, così ben rotondo! E con questa cosa dentro che rotola? Come può un sasso, bene intero, essere vuoto dentro con qualcosa che ci rotola? E’ forse entrata da qualche parte, e come, questa cosa che rotola, rotonda essa pure come il sasso! E il tutto, poco più di una noce! Un piccolo mistero. Il bambino ne è affascinato! Vorrebbe capire, ma dovrebbe rompere il sasso. Sciuperebbe il mistero! Se fosse una scoperta meravigliosa come quelle dei grandi scienziati che la maestra sta spiegando a scuola? E se non fosse così? E’ indeciso il bambino, lì sotto i noccioli sulla stradina davanti casa. Tiene in mano il suo sasso, lo guarda, lo scuote per sentirci ancora rotolare dentro quella cosa rotonda. Che strano! E che bello! E sarebbe anche più bello scoprire che cos’è…! Non sa cosa fare. Vorrebbe confidarsi con qualcuno, ma con chi? I genitori sono un po’ severi, esigenti, da bravi contadini piemontesi con i piedi per terra: come reagirebbero? Penserebbero che hanno un figlio predestinato!? Forse lo rimprovererebbero! Lo zio e il fratello sicuramente lo prenderebbero in giro. La sorella? Con lei sì, potrebbe confidarsi. Ma poi? E’ una cosa tanto più grande di tutti e due. In ogni caso, per capire di cosa si tratta, bisognerebbe aprirlo; cioè romperlo! E se alla fine risultasse una grande delusione? Ma potrebbe anche contenere qualcosa di grande. Meglio conservare il segreto del piccolo mistero con le due possibilità. Il bambino decide di non dire niente a nessuno e tenendo il sasso ben stretto nella mano prende la mira e lo getta in mezzo ai rovi e ai pruni giù giù nella scarpata, lontano, che nessuno lo possa trovare!
Così il segreto del piccolo sasso non sarà mai svelato, perché il bambino lo ha gettato lontano, lontanissimo, nel cespuglio più intricato dei rovi e dei pruni più spinosi. Nessuno riuscirà a recuperarlo per aprirlo.
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