SPOLETO62 FESTIVAL DEI 2MONDI 2019
STEFANO BOLLANI (pianoforte) e HAMILTON DE HOLANDA (bandolim)
ON TOUR
SPOLETO - Teatro Romano 13 luglio 2019 ore 22
BOLLANI sott’olio
Sotto un olio speciale, si capisce: OLIO MONINI. Non solo, come si dice, “eccellenza del territorio” (umbro e nazionale) - dire Olio Monini è come dire Pasta Barilla - ma anche official sponsor del Festival, proprietario di Casa Menotti, la Fondazione Menotti riconosciuta come Istituzione Culturale fondamentale per Spoleto Festival… Monini è il Festival.
Quest’anno il prestigioso Premio Monini “Una Finestra sui Due Mondi” è stato assegnato a Stefano Bollani che è venuto a ritirarlo di persona, affacciandosi a salutare il pubblico come è tradizione - ma oggi non è un po’ ridicolo? - dalla finestra di Casa Menotti che dà su piazza Duomo.
E con l’occasione ci ha “regalato” 2 concerti.
Oddio “regalato”: 40 euro per un posto unico non numerato da conquistarsi sgomitando per stare poi rannicchiati sugli ultimi e penultimi gradini di cemento (!) del Teatro Romano all’aperto. E “posti riservati” ai primi gradini (forse lì siedi senza avere le ginocchia in bocca) okkupati in clientelare anticipo sui fessi paganti dai soliti “invitati”: politici, giornalisti, amici, imbucati vari… Tanti.
Ma l’incolpevole Bollani lo apprezziamo da sempre, lui per il popolo suona anche gratis: come domani a Dosso Vallonica, sui monti di San Severino. Lo stesso ON TOUR con Hamilton De Holanda al bandolim.
E’ l’esosa Spoleto, che per ogni mal organizzato evento del suo bel Festival si è messa la maschera.
Bollani lo stimiamo da sempre. Non solo per la bravura, il talento ecc., ma perché riesce a farci piacere “qualsiasi” musica e anche “non-musica”, perfino i rumori, semplici o complicati che siano. [ce ne ha dato un piccolo esempio ieri stesso, tamburellando sui legni dello Steinwey, sulle sue corde a riposo, sul leggio…].
Non esiste cioè, come scrive in un libro, che un indiano fissato (per sua cultura) di musica indiana resti annoiato o insensibile all’ascolto della commovente per noi occidentali Yesterday, se la suona lui. O che, viceversa, un napoletano verace inorridisca di fronte alla “musica piena di rumori e cose buffe o strane” di un John Cage, se l’esecutore è lui, Bollani.
Ieri Bollani si è buttato sul Brasile. Che già (superficialmente) ci piaceva, ma con la complicità di Hamilton de Holanda è stata un’altra cosa. A parte che noi tapini ci aspettavamo che il bandolim fosse una specie di bandoneon, non quella miracolosa chitarretta. Poi, quel ricordo di Joao Gilberto…
E’ filato liscio come l’olio, il concerto. Tuttavia, poiché è pur sempre il Festival dei 2Mondi, avrei preferito non scadesse nel troppo popolare, avrei preferito ancora “vero” Brasile al posto delle stucchevoli Reginella…, O’ Sarracino… e le chiamate al pubblico a battere (malamente) il ritmo…
Tutto troppo preparato, confezionato in ogni particolare, poco spontaneo, bis e standing ovation compresi. Sono mancate la gaiezza e le fulminanti improvvisazioni alla-Bollani, i rischi trascinanti del jazz, le piccole rivoluzioni, i sussulti alati, la “seduzione” della musica.
Un concerto troppo simile a un disco, un “Bollani sott’olio” perchè - come i cibi sott’olio - un po’ carente di vitamine, di sostanze nutritive fresche, di sorprese gustose, improbabili, fuori ricetta. Un prodotto (già cotto) eccellente, fatto di ingredienti sani e sicuri, da poter consumare (ascoltare) anche differito, quando ne hai voglia o fame, quando ti pare. Basta aprire il barattolo con la linguetta, ruotare il coperchio del vasetto di vetro. Voilà Bollani ON TOUR, sott’olio d’oliva Monini, Spoleto - Italy. Tranquilli, non scade. Tranquilli, non farà mai clic, non sarà mai sfiatato. Rimarrai corroborato. Non è una pubblicità.
PGC - 14 luglio 2019
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