“RIPA COME ROMA”: non solo suona bene, è la verità. E l’allegata foto è ottimistica, ci sono situazioni peggiori, anche nel centro urbano. La raccolta differenziata qui non funziona, non ha mai funzionato né potrà mai funzionare, se non si adottano rimedi urgenti. Ma nessuno se ne cura.
“RIPA COME ROMA” l’ha detto un romano di passaggio, uno che se n’intende, uno che magicamente s’è trovato come a casa sua, m’ha pure chiesto se in giro avevo visto Zingaretti, o la Raggi…
“RIPA COME ROMA” non è uno scherzo, ormai è un’abitudine e una condanna.
Non basta pagare la raccolta al massimo consentito, non basta denunciare ripetutamente il cronico disservizio all’Amministrazione e al Sindaco/ai Sindaci/al Commissario con telefonate, lettere, mail. Neanche rispondono.
Non basta sfiancarsi al telefono e mandare eloquenti foto a PicenAmbiente. Non risponde.
Non basta poi andarci di persona dal Sindaco, più volte, con appuntamenti faticati, almeno per scalfire il potente muro-di-gomma: lui ti guarda “con quella faccia un po’ così quell’espressione un po’ così che abbiamo noi mentre guardiamo”… un matto. Cui segue un bla-bla-bla automatico, senza senso. Tutto resterà come prima. Anzi andrà peggio.
“RIPA COME ROMA”: di oggi la stupefacente notizia che, data l’emergenza, la monnezza di Roma la porteranno con navi treni e camion in Portogallo, Germania, Svezia, Bulgaria, Austria, Romania… Ma quanti disperati ripani già lo fanno, e con la loro macchina! Io, per esempio, porto (gratis!) i miei bravi sacchi (compreso l’umido) nei paesi vicini: Grottammare, Acquaviva, Offida, Cupra, San Benedetto… tanto sempre a PicenAmbiente vanno. Sennò dove li butto?
Davvero Ripa è come Roma. Con le dovute proporzioni, si capisce.
PFG - 11 luglio 2019
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