La variante REMER si farà: “Un borgo naturalistico di 80 appartamenti immerso nella natura della Riserva Sentina”. “Più di 3 milioni per le casse comunali”.
“LA NOSTRA CASA È IN FIAMME”, costruiamone ancora!
La scena a San Benedetto cambia ancora ma è sempre uguale: mattoni, asfalto ferro e cemento. Palazzi, Residence, Centri Commerciali. E case su case su case, con ingordigia. Insultando la lingua italiana, ora li chiamano borghi.
Un borgo alla Sentina ci mancava. E come non costruirlo, quando “è proprio sull’aspetto naturalistico che puntano i privati in quanto negli ultimi anni sarebbe cresciuta la domanda per siti immersi nella natura…”. Quindi cosa fanno gli architetti? Propongono progettano e firmano gli orrori che vedete. E cosa fa il Comune? Concede col sorriso e passa all’incasso, 3 milioni e rotti, altro che “edilizia sociale”. E la rimpicciolita Sentina, che si restringe e intristisce sempre più? Zitta, si capisce. Avrà solo molta più gente che farà intorno pipì, più auto, più scooter, più rumori, più soldi, più turisti stupidi.
E l’ambiente, la natura? L’inquinamento? Le polveri? I rumori?
La ci-o-due? …
Eddài! Eddài, tranquilli, ovvio che sarà tutto in regola, mica siamo banditi…
E poi senti l’ultima, questa gli è sfuggita, al Corriere Adriatico: il super-attico di questo borgo così ecologico, quello con vista sui laghetti della Sentina, l’ha comprato GRETA THUNBERG (anche la sua casa è in fiamme).
Nota importante: in questo pezzo alcune notizie sono vere, altre false. Al lettore il compito di distinguerle. Se non ce la fa pazienza. Potrà sempre fare il giornalista o il politico.
PGC - 4 ottobre 2019
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