06/01/20

La forza di un sogno

CIRCUS ABYSSINIA

“ETHIOPIAN DREAMS”

Diretto da Bichu Tesfamariam
Con The  Abyssinia Troupe
Coreografie Kate Smyth
Prodotto da Bibi & Bichu Tesfamariam

Teatro Storchi - Modena            31 dicembre 2019  h21

 

LA FORZA DI UN SOGNO


        “Non c’erano circhi con cui fuggire”: non in Etiopia, per i fratelli Mehari ("Bibi") e Binyam ("Bichu") Tesfamariam, che giovanissimi hanno fondato il "primo vero teatro-circo etiope internazionale".

         Nessun circo era mai arrivato in città e così - a 14 e 15 anni rispettivamente - il sogno dei due giocolieri-ragazzi si sposta dalle strade di Addis Abeba alle strade del mondo, fino al Brighton Fringe Festival che li consacra, e poi fino a New York e al New Victory Theatre della 42° Strada, nel cuore di Times Square, e fino al regista Tim Burton che li nota in Gran Bretagna e li ingaggia per il suo film “Dumbo”.

           Le meraviglie dell’arte circense le avevano sognate e amate mentre da soli scolpivano nel legno le loro mazze da giocoliere, pesanti come la condanna sociale che in molte culture connota la scelta di “fuggire col circo”: oggi sono imprenditori di arti globali, completamente autoprodotti - una rarità nell’ambiente artistico internazionale - e la devozione al mestiere è diventata cultura, radicata nella terra d’origine ma tutt’altro che arcaica, e la passione realizzata si è fatta strumento di promozione sociale ed economica, fonte di reddito, valorizzazione di giovani talenti che il successo mondiale premia con meritata generosità.
Dalla ventina di studenti della scuola di circo da loro fondata, fino ai 150, fino alla formazione di questo straordinario Circus Abyssinia: favola moderna nella quale la magia si cala nella realtà di un paese, ne esalta la ricchezza espressiva e la mostra al mondo, e un sogno rivoluzionario pone altruisticamente le basi di un cambiamento sociale, si fa incoraggiamento e conservazione di una comunità, delle sue radici culturali e artistiche.

          Ed eccoli stasera, gli otto ragazzi e le cinque ragazze del Circus Abyssinia, in questo teatro modenese così bello e raro nei suoi legni vetusti e che oggi sembra ringiovanire, in mezzo a tanto spettacolo “spudoratamente gioioso”.
Perché questo sono, i 75 minuti del nostro viaggio incantevole e stravagante: divertimento e gioia declinati nell’arte; geografia di musiche, tradizioni, colori che la nostra spenta realtà occidentale ha per sempre annegato nel conformismo
.

       La strepitosa, quasi irreale abilità di ciascun artista disegna architetture corporee, scene visionarie e numeri ad alto rischio: coreografie acrobatiche quasi impossibili che appaiono invece gioco facile e scanzonato, dove l’eccellenza di ciascuno diviene prodigio corale che fonde arti circensi classiche e identità etiope. Dal più giovane al più collaudato degli interpreti, un fascino carismatico ed esuberante fluisce ininterrotto e lascia intuire dietro ogni gesto lo studio attento e certosino, la determinazione che si amalgama alla passione e modella l’artista vero.

        Brindano con noi al nuovo anno, con il pubblico che li circonda del calore riservato agli amici, e hanno sorrisi giovani che abbagliano. Ci regalano la forza del loro sogno e ci sorprendono, così "nuovi" e così diversi dalle nostre comode realtà; così capaci di difendere le proprie radici e il proprio futuro - e quelli di un'intera comunità - senza lasciarsi omologare, ma "solo" con sacrificio e passione, con studio e cultura.


Sara Di Giuseppe - 5 Gennaio 2020



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