(G.Orwell, "1984")
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Era una minaccia vera il “Controllo di Vicinato”, infatti adesso ce l’abbiamo e San Benedetto diventa un popolo di spioni. Perché un “popolo”?
Poiché qui a San Benedetto ogni area grossomodo corrisponderà a un popoloso quartiere, verosimilmente non saranno pochissimi i cittadini benpensanti che correranno ad arruolarsi nei rispettivi “Controlli di Vicinato”, occhiuti organi di sicurezza comunali che presteranno attenzione a quello che avviene nella propria area di competenza nella vita quotidiana.
Avremo chissà quanti cittadini-segnalatori a controllare “le vite degli altri”, dei vicini, degli amici e dei nemici, “per favorire la coesione sociale e la partecipazione” (sic). Quando uno di loro, secondo la sua coccia, vede o sente qualcosa di sospetto, fa la spia, fotografa, filma, ZAC, avverte il superiore. Col telefonino, mica siamo ai tempi della STASI. Come sotto le armi, ma qui il superiore si chiama coordinatore. In pratica i “Controlli di Vicinato”, peggio delle Ronde che almeno le vedi, terranno la popolazione sotto il giogo subdolo di un controllo reciproco che soffocherà la libertà di ognuno.
Se non fossimo in democrazia (lo siamo?) potremmo parlare, anche gerarchicamente, di unità terrestri paramilitari. A capo dei - per ora disarmati - 325 coordinatori (quasi un Battaglione) ci sarebbe un paraMaggiore, a capo delle migliaia di spie semplici (quasi o più di un Reggimento) un paraTenente Colonnello o un paraColonnello, nelle città grandi addirittura un paraGenerale.
A proposito, perché le vere Forze dell’Ordine non dicono niente? Perché tollerano che gli si affianchino intere marmaglie “cooperanti” di spioni abusivi e non vanno invece ad arrestare i politici che partoriscono impuniti queste pensate pericolose?
Sarebbero paraculi se fossero complici...
(G.Orwell, "1984")
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