Come stai, Lisa?
I tuoi disegni allungano la vita, li chiamano disegni salvavita…
Ricordano l’infanzia.
La tua matita da circo
disegnava eroi casalinghi, in fuga per un pic-nic
e orsi custodi, orsi musicisti, orsi in galleria
placidi draghi (che non cambiavano mestiere)
angeli fossili e in tutte le tasche, loro non crescono come i bimbi…
Poi rane, gatti, formiche, leoni buoni.
Sante matite per disegni innocenti o precari
senza zucchero, al massimo ghiaccio e menta
e colori svegli d’acquerello.
Disegni giovani, neanche trent’anni.
Eh, le tue matite ancora mi aspettano, appuntite…
ma è immaginabile e possibile che in qualche posto acrobatico ci vedremo
chissà, in una [abusiva] tua DOMUS marina, libera, “portofranco”…
Vicina alle Stelline ti vidi che dormivi
Ora ti guardo in una polaroid
Giorgio
marzo 2021
Commento di Franca Bernardini
RispondiEliminaQuanta tenerezza nel tuo scritto Giorgio!
La stessa tenerezza di Lisa quando disegnava...
sì perchè il mondo di Lisa era di fiaba, di poesia,
di fantasia e tutto evidenziato dal carattere di
ispirazione che suo padre Gio le trasmise (queste
parole lei le teneva ben affisse di fronte a sè sulla
parete della sua stanza); "Cara Lisa, gli acrobati
ci insegnano che tutto è immaginabile e possibile
al di là dei limiti, ma con lietezza, forza, coraggio
e giovinezza, immaginazione, bontà".
Mi fa piacere che tu abbia reso noi testimoni e partecipi
di quel gioco gioioso e inaspettato
di matite appuntite, intercorso tra te e Lisa,
durante il periodo della seconda mostra alla
Palazzina Azzurra nel giugno 2011, fotografando
il disegno che l'artista ti dedicò.
Grazie Giorgio