Compagnie Linga (Suisse)
Coreografia: Katarzyna Gdaniec – Marco Cantalupo
Musica: Duo Keda (E'Joung-Ju , Mathias Delplanque)
Teatro Rossini – Civitanova Marche
Venerdì 16 Luglio 2021 h 21.30
==============
“Rilàssati. Raccogliti. Allontana da te ogni altro pensiero. Lascia che il mondo che ti circonda sfumi nell’indistinto”.
(Italo Calvino – Se una notte d’inverno un viaggiatore, 1979)
===============
Geomungo. Per minaccioso che suoni il nome, è solo uno strumento musicale, viene da tempi lontanissimi e da mondi esotici: ma stasera è qui, “tradizionale cetra a pizzico coreana”, e satura l’aria di sonorità ipnotiche, guida il linguaggio dei corpi, ne avvolge i passi e questi diventano volo e venti, uccelli e nuvole, acque e pesci.
Il duo Keda dal vivo sul palco - E'Joung-Ju e Mathias Delplanque , rispettivamente al geomungo e alla musica elettronica - tesse la trama sonora di una coreografia che ruba alla natura le sue magie, agli animali le sapienti dinamiche di movimento e aggregazione, al paesaggio gli echi misteriosi del suo apparente silenzio.
La fisicità energica dei sette danzatori della Compagnia Linga trascolora in una fluidità che modifica il reale, ricrea dinamiche e linguaggi, codici e segnali che appaiono misteriosi e magici solo perché non appartengono all’animale umano.
La coreografia ri-crea infatti lo spazio, lo ri-definisce in funzione di un incessante aggregarsi e scomporsi, avanzare e arrestare quasi in virtù di un comando o parola d’ordine; imita nell’arte quel che avviene in natura quando sciami d’insetti e banchi di pesci, branchi di mammiferi e stormi di uccelli obbediscono ad un’intelligenza collettiva auto-organizzata che istantaneamente si coordina e sincronizza e segue forme di comunicazione tanto - per noi - misteriose quanto per loro infallibilmente efficaci, che sia strategia anti-predatoria o “puro piacere degli uccelli di danzare nel cielo”.
Sorprendente coreografia, questo “FLOW” che trasferisce nel linguaggio dei corpi ciò che la natura ci porge ma raramente vediamo e quando lo facciamo, per esempio col naso in su verso i disegni magicamente pennellati in cielo dagli storni in volo, ne siamo ipnotizzati, soggiogati dalla nostalgia di una perfezione che è negata all’umano.
“FLOW” è così al tempo stesso danza e metamorfosi: i ballerini disegnano la scena di sinuosità eseguite con precisione geometrica, evocano della natura e del mondo animale quella perfetta sapienza così lontana dall’umano (oggi più che mai); tessono folgoranti microstorie, rituali di corteggiamento e competizione; fluiscono in repentini cambi di direzione, in ritmi convulsi o distesi; plasmano nelle forme dell’arte la suggestione di comportamenti sociali del mondo animale, tanto organizzati e sofisticati da bastare, nella loro assoluta perfezione, a rovesciare ogni nostra presunzione di superiorità e ogni nostro arrogante specismo.
Sembra impossibile, al termine, tornare a vedere uomini e donne in quei danzatori straordinari che ricambiano generosi l’entusiasmo del pubblico.
Perché le sonorità ancestrali del geomungo sposate all’iper-modernità del suono elettronico, la coreografia geniale e visionaria, i mondi aerei, acquatici, terrestri che abbiamo visto prender forma sulla scena nel moto dei corpi, nell’incanto e nella maestria della danza, ci hanno trasferiti in una sospesa atemporalità - così distante dall’umano - in cui la sapienza della natura e delle sue leggi si fonde intimamente all’intelligenza animale. Ed è armonia a noi sconosciuta o paradiso per sempre perduto.
===============
“I movimenti di alcuni gruppi di animali possono sembrare una coreografia di danza: le evoluzioni in volo di determinate specie di uccelli e negli sciami degli insetti, in acqua per i pesci e alcuni cetacei, la sincronizzazione del movimento di branchi di zebre, bufali o animali domestici quali le pecore. Si tratta di quelli che vengono definiti “comportamenti collettivi”, comportamenti sociali con più di un interattore, nei quali i singoli individui si uniscono per aggregazione non casuale e compiono movimenti coordinati anche molto complessi”.
(in: OS, OggiScienza, aprile 2019)
===================
Nessun commento:
Posta un commento