DOVE PASSANO GLI IGNORANTI NON CRESCE PIU’ L’ERBA
Ripatransone. Corso V.Emanuele ma non solo: squartano muri secolari per ficcarci scatoloni di plastica
La notizia è questa, stop. Inutile dire che questi grigi scatoloni di plastica – come lapidi funerarie di design, ma senza nome – sono di E-distribuzione (ex ENEL). Potrebbero essere delle compagnie dei telefoni, dell’acqua, del gas… nell’orrore si rassomigliano tutti. Qui li hanno allegramente incastrati squartando con martelli pneumatici e frese gli antichi muri maestri del Palazzo Vescovile e del campanile della chiesa di Sant’Agostino (sec. XIV).
Non è “solo” questione di estetica: il delitto è nel fatto che, come sempre, posizionano questi schifidi totem dove gli fa più comodo, come se operassero nel deserto e non in luoghi di rilevanza storica: non guardano cosa devastano, cosa saccheggiano, cosa distruggono. Lavorano e non pensano: tecnici, operai, ingegneri, che gliene importa, il pensiero è altra cosa. Hanno i disegni, le autorizzazioni, quindi obbediscono: signorsì. E siccome chi dalle stanze dei bottoni dà le autorizzazioni è ignorante quanto loro, il cerchio si chiude. Okkei tutto a posto, via all’incasso. Tutti contenti. Tutti zitti.
[Ma il trionfo dell’ignoranza e il gusto di scempiare non iniziano, ahimè, con questi “scatoloni di plastica”. Vengono da lontano: iniziano col flagello degli allumini anodizzati finto-argento-finto-oro di un’edilizia disordinata che dalle nostre parti non ha rivali per orrenditudine; poi sono arrivate le ragnatele di autostrade aeree di cavi per i servizi elettrici e telefonici; i fasci di tubi arrampicanti, gli arredi urbani di infimo gusto, le furbe ristrutturazioni premiate con mansarde giganti e balconi abitabili, le recinzioni-che-uccidono con all’ingresso garitte di cemento armato e leoni e aquile di gesso a difesa di cassette postali senza lettere ma mai sazie di pubblicità; le accecanti insegne sgrammaticate…]
Così, in nome di uno sviluppo senza senso e senza qualità, della crescita come unico dio, continua impunito il massacro degli inermi centri storici, dei monumenti, dell’arte, della storia, delle case di pregio e non, dei paesaggi, dell’ambiente e di tutto quello che è a portata di mano, che si vede e non si vede.
Succede, quando sullo studio e sulla cultura del rispetto per la storia e per l’ambiente vince la barbarie dell’ignoranza che - come Attila - non fa più crescere neanche un filo d’erba. [L’ignoranza-elefante, direbbe Paolo Conte] Di che ci meravigliamo: rubano i ragazzi alla scuola per mandarli a lavorare! Poi se qualcuno ci muore, unanime il cordoglio, voilà una bella fiaccolata e botte a chi protesta. Manderanno i ragazzi ignoranti-per-legge pure a murare scatoloni di plastica nei campanili medioevali? Probabile.
Una soluzione ci sarebbe: nominare in ogni Comune un Guardiano alla cura del paesaggio, dei monumenti, della storia e dell’ambiente. Che impedisca, agli ignoranti al potere e ai gregari, di compiere altri danni irreparabili. Un Soprintendente senza budget, competente e autorevole, con potere di veto. [ma non chiamamolo soprintendente]
PGC - 9 febbraio 2022