Eugenio Cellini – acquerello (2022) |
Un acquerello sereno, libero, disarmato.
Un’orchestra di colori pre-romantici di architetture eleganti, armoniche, silenziose e insieme vibranti, come una variazione di jazz.
La guerra cannibale non c’è. Niente cannoni, aerei, missili, bombe, carrarmati fiammeggianti. Niente morti per strada, niente rovine. Non c’è angoscia, disperazione umana.
Un acquerello purtroppo di nostalgia: semplicemente Kiev com’era, Kiev come forse non sarà più.
PGC - 4 aprile 2022
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