Porto d’Ascoli centro - via Leonardo Da Vinci, primi di luglio, esterno notte. Ma non è un film.
Non sarebbe cibo (pesce) per loro, ma quando hanno fame i Lupi ("...nessuno si senta offeso")* non vanno per il sottile.
E quella Papalina dell’Adriatico era così buona… GNAM – GNAM. Gli sono bastati un paio di bocconi per papparsela tutta: il vecchio villino di un piano e mezzo (risalente agli anni ’50) della signora maestra Ida Papalino non c’è più. Alle feroci mandibole Hitachi neanche gli son serviti i gialli dentoni, erano solo vecchi mattoni, calce povera, intonaci sbriciolosi, esili solette tanta sabbia e poco cemento. Sempre roba appetitosa, certo. Faticheranno di più per cancellare il rigoglioso giardino (una piccola oasi). Comunque questione di ore. GNAM – GNAM.
Dopo la facile digestione, sui resti fumanti del povero villino+giardino i Lupi* ci costruiranno “6 unità abitative” (qualsiasi cosa voglia dire). Ne hanno diritto, oh yes tutto in regola, zitti e mosca, guai a chi fiata. Così arriveranno nuovi abitanti-investitori, altri SUV, altri scooter, altro traffico, altri rumori, altro disordine e polvere, altri rifiuti. In spazi urbani (con la distanza media tra le case di poco più di 2 metri) già ultra-saturi di abitanti, macchine, traffico, rumori, disordine, rifiuti. Cosa importa. Il grazioso vecchio villino disturbava e non rendeva, quindi lo si abbatte. Manco fosse stato un’orrida villazza abusiva dei Casamonica.
Ma ancor più grave è l’offesa alla memoria della Signora Maestra Papalino, “la maestra che ha educato intere generazioni di Porto d’Ascoli, e non solo a leggere e scrivere, ma a comportarsi in modo corretto, a crescere con la schiena dritta, a combattere perché le cose della vita prendessero il verso giusto. Già 70 anni fa aveva una coscienza ambientalista ed ecologista: a noi bambini insegnava, nel pomeriggio, quindi oltre l’orario di scuola, a casa sua, in questo modesto villino, a tenere pulite le strade facendoci raccogliere come in un gioco più cartacce possibile. Accendeva un piccolo falò e noi bambini intorno a far festa. Era una maestra di strada? Si preoccupava della nostra salute e della nostra alimentazione e se si mangiava un po’ di sabbia, rispondeva alle mamme che forse avevamo bisogno di sali minerali… Era sempre in lotta coi potenti del momento e scuoteva le coscienze per porre rimedio a ciò che andava storto…” (Franca Bernardini). La maestra amata e un po’ temuta, la minuscola grande donna che tutti ancora ricordano con affetto. Meno i Lupi* che virtualmente se la mangiano.
*...Nessuno si senta offeso, la storia siamo noi / siamo noi che scriviamo le lettere / siamo noi che abbiamo tutto da vincere, tutto da perdere / ed è per questo che la storia dà i brividi
[Francesco De Gregori, 1977]
PGC - 13 luglio 2022
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