Simone Zanchini (fisarmonica) e Gabriele Mirabassi (clarinetto), “rabdomanti funamboli di ogni possibile silenzio in cima a ciò che chiamiamo musica”, in concerto ne “Il gatto e la volpe”.
RIPATRANSONE – Scalinata Margherita 22 Agosto 2022 ore 19
Di questo e d’altro saranno capaci “il gatto e la volpe” - i nostri Zanchini e Mirabassi - come deliziosamente scrive il poeta-filosofo bolognese Gabriele Via nella presentazione del loro omonimo cd.
Con noi appollaiati su e giù per le scale Margherita come in un teatro all’aperto, ma con fondale variabile. Infatti c’è altra vita, dietro ai “nostri” che suonano come ben sanno: il Mirabassi col nuovissimo clarinetto extralusso dal timbro ancor più jazz che - pur se a lui che è umbro “gli manca lo iodio dell’Adriatico” - danza voluttuoso “come un impiegato statale in vacanza premio”, ma anche agile e morbido come un cobra dell’Amazzonia; il romagnolo Zanchini (…esportatore di iodio, ovvio) dagli occhialetti verde smeraldo incorporati, affettuosamente abbracciato alla sua marchigiana fisa marron che par de carton ma suona come un accordéon della Rive Gauche, come un organo di cattedrale, come una Mozarteum Orchestra di Salisburgo, come un nostalgico bandoneon di Buenos Aires.
“Con fondale variabile” perché mai rimasto statico, anzi via via arricchitosi (gratis) durante il concerto di personaggi indigeni, quasi felliniane comparse messe lì ad arte.
Come all’attacco di “Choro Romagnolo”, quando forse spaventati dal "gatto e la volpe", cani gatti e piccioni sono sfrecciati silenziosamente da ogni parte: tirando guinzagli, saltando di coppo in coppo o sgusciando dietro persiane socchiuse, volando tra i tetti fin sul campanile con cupola (ma non a-cipolla) giù in fondo.
Come in “Our Spanish love song” di Charlie Haden (in Fm come sul disco, mi pare), quando sono apparsi uomini dentro sacchi di juta come fratacchioni stanchi (ma purtavan i scarp de tennis…) in risalita su per via Margherita. Forse dopo il “rompete le righe” dalla processione.
Come quando in “Un tom para Jobim” sono spuntate, a coppie, le vecchine dai capelli bianchi: cercavano con ansia casa loro da quelle parti, poco avvezze al ritmo per loro troppo arrembante (ma chissà, in gioventù…).
Insomma un piccolo concerto d’atmosfera grandiosamente grandioso, certo per merito del Cotton Lab Group venuto da sud-ovest scavalcando colline.
PGC - 24 agosto 2022
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