Le dimensioni che viviamo tutti i giorni non sono soltanto le tre che abitualmente nominiamo. Ce n'è certamente una in più, ed è la memoria, e per i più fortunati il futuro. La prima delle due la sondiamo spesso, almeno dagli Anta in su, o forse, in momenti di debolezza, anche i più giovani la attraversano, magari ricordando qualche momento particolarmente spiacevole o di massima gioia. Ma sono sporadici e per lo più svaniscono in un angolo recondito dove attingono solo i sogni.
Nello spazio della memoria si manifestano le persone con cui abbiamo scambiato anni di esperienze, di condivisione o anche di scontri, di passioni poi sfumate, di amori e disillusioni. Certamente la memoria è più forte in quanti vivono con protagonismo e curiosità l'intera vita. In loro c'è una sorta di calendario che si aggiorna costantemente in modo automatico, come per un moto infinito di scambio cellulare. È forse fortuna, ma può essere anche un vero castigo. Specie quando si conservano tracce non solo neuronali del nostro vissuto. Come per un "grande fratello" mettiamo a sua disposizione immagini e scritti che ci rammentano anche casualmente ma inevitabilmente il passato. E per fortuna questa volta... mi appare lui, Adelchi, che, solo col suo nobile nome manzoniano, mi mettava in uno stato di 'allerta'; come dire, non sei di fronte a una personcina qualunque. No, non lo era! Dopo i pochi dialoghi che scambiammo tra Palazzina e viale Moretti, con mio stupore mi salutava alzando i suoi occhi scuri e muovendo il suo baffo di sguincio.
La sua è stata una vita non comune e il rispetto che si era guadagnato per la sua intransigenza lo meritava tutto. Non faceva sconti a nessuno in Palazzina, per gli orari e per le attenzioni richieste, e questo di certo per me era un segno distintivo di qualità. Generoso con me lo è stato, anche solo per il suo affettuoso: Del Zo', come va?
Il calendario ci guida nella matematica e ci dice che da tre anni Adelchi se n'è andato, e in Palazzina in molti lo dovrebbero ricordare, anche solo con una aiuola fiorita.
28 settembre 2022 Francesco
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Conosceva la “sua” Palazzina Azzurra come nessuno.
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