Prima con Vittorio, adesso con Elisabetta che ne ha preso il testimone, Ascoli si propone come vero centro culturale della provincia. Di Vittorio Sgarbi si è appena chiusa “la ricerca della bellezza” a Palazzo dei Capitani, dopo quasi 4 mesi di apertura (palazzo magnificamente rivoluzionato al suo interno, nei colori e nelle luci, per ospitare la Collezione Cavallini Sgarbi). Ieri, 2 ottobre, sempre in Ascoli, è terminato il primo festival del fumetto “Linus”, curato e diretto dall’editrice e regista Elisabetta Sgarbi. La quattro giorni ha portato in Ascoli famosissimi maestri dell’arte del fumetto assieme a registi, cantanti, scrittori, critici e amanti del settore come: Michele Bernardi, Simone Cristicchi, Marcello Garofalo, Nicola Lagioia, Milo Manara, Lorenzo Mattotti, Toni Servillo, Davide Toffolo, Sandro Veronesi e una decina di altri autori.
Vi ho partecipato, grazie a mia figlia, soltanto in un’occasione (me ne pento ma spesso è così), ed è stato sabato sera primo ottobre: Sandro Veronesi, Premio Strega 2006 e 2020, ha conversato con Milo Manara, o per meglio dire, lo ha stimolato nel raccontarsi sin da giovane e via via fino all’ultimo lavoro in preparazione “Il nome della rosa”, adattamento a fumetti dell’omonimo romanzo di Umberto Eco.
Devo dire la verità, mi aspettavo un protagonista con tante arie e tanti "io qua, io là". Niente di tutto questo. Milo Manara, classe 1945, al di là del suo successo assolutamente meritato (nel genere dell’erotismo è di un’eleganza ineguagliabile), si è dimostrato umile, addirittura definendosi, nei confronti dei colleghi di chiarissima bravura e fama: “un nano sulle spalle di giganti”. Hugo Pratt, Moebius -alias Jean Giraud-, Guido Crepax e lo stesso e caro conterraneo Andrea Pazienza sono stati da lui presentati con assoluta benevolenza e onestà, ammettendo che in questa arte (perché è così che la si può definire) si ha sempre da imparare e la fantasia, insieme alla mano, la fa da padrona. Insomma, una serata da ascoltare e riascoltare perché chi ama l’arte non può che amare anche queste ‘strisce a fumetti’, fatte in grandissima parte di un’artigianalità cinquecentesca.
Ascoli, con questi eventi, si sta guadagnando un pubblico di qualità, proveniente anche da fuori regione. Pensate che oggi cercando sul ‘motore’ internet la frase “Fumetto Ascoli”, vengono fuori pagine e pagine di recensioni che vanno da La Repubblica a Rai Cultura, merito di un battage giornalistico coi fiocchi data la rilevante capicità imprenditoriale di Elisabetta e la sua casa editrice "La nave di Teseo". Nei pochi locali recentemente frequentati in città c’erano sui tavoli copie in abbondanza di brochure del Festival… Organizzazione dispendiosa? Forse, ma se non si investe anche un po’ sul cartaceo, molto cose, anche quelle di qualità, rischiano l’oblio nel rollaggio dei display.
Certamente Elisabetta Sgarbi (organizzatrice assieme all’associazione ascolana Cultural-mente insieme), ha fatto in modo che l’evento “Linus” si sprovincializzasse e prendesse un respiro nazionale già dalla prima edizione. Bravissima anche a contenere i tempi; Elisabetta ha concesso per i ‘saluti istituzionali’ solo un minuto o poco più. Almeno nella serata di sabato è stato così, ed è andato in scena soltanto uno dei previsti… (Il programma ne eiportava quattro. Evidentemente ‘la mano’ non era la stessa).
In quanto a noi Sbennesi, e nostri amministratori, abbiamo tutto da imparare e da ri-lanciare, a patto che qualcuno (come scrive il mio amico Giorgio V.) abbia mai lanciato una prima volta. Forse, e neanche poco, dipende da noi cittadini, divisi e spezzettati come siamo, incapaci di interessarci unicamente al bene della città, alla sua crescita culturale abituati a creare sempre più ‘fazioni’ in lotte a volte fratricida… (lotte che nascondono mancanza di idee, di progetti, di volontà, di visione o quasi... Per scarsità di impegno?).
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