Quell’estate degli anni ’60, nella nostra comitiva c’era Marino con la sua Bianchina familiare bianca. Che fortuna. C’entravamo comodi - oddio comodi.. - anche in 6. Con quello rannicchiato tra il vetro dello sportello di coda e il fondo del bagagliaio, che prendeva la forma “a sogliola” come il piccolo motore FIAT 2 cilindri 500cc - detto appunto “a sogliola” perché posizionato sotto al pianale e raffreddato ad aria - che chissà dove la prendeva, l’aria per respirare.
Dopo la spiaggia del mattino (i bagni a ripetizione, i tuffi, il moscone, la pallavolo in acqua e il calcio a riva, i tamburelli, la “pista” sulla sabbia…), al pomeriggio s’andava per paesi qua intorno: le sagre, le culturali cacce-al-tesoro a Ripa e Montalto, i matinée al Kursaal… In 6 sulla Bianchina, gli altri su Vespe e Lambrette rimediate oppure con l’autostop. Nella “nostra” Bianchina di Marino, quando coi vetri tutti aperti ci s’arrampicava per colline, si stavache è un incanto. Atmosfere da “Topolino amaranto” di Paolo Conte prima di Paolo Conte. Senza saperlo. Anche se non era l’estate del ’46, un litro di benzina non valeva un chilo d’insalata e non c’era da aprire la capote “per guardare il cielo azzurro e alto che sembra di smalto e corre con noi”. E più non se ne vedevano, di “Aprilie”.
Marino che non poteva mancare mai, era il re di tutti, un punto di riferimento. Non solo perché guidava la sua Bianchina con rara perizia, ma perché era Marino. Non solo perché era il più bravo a pallone (un campione, specie in porta) e in ogni altro sport (mentre noi eravamo delle mezze schiappe), ma perché era Marino. Non solo perché con la sua morbida autorevolezza ci metteva tutti d’accordo, ma perché era Marino.
Fu un’estate unica e breve. Poi per tanto tempo ci perdemmo di vista, dimenticandoci. Solo negli ultimi anni, per caso, ripresi ad incontrare Marino sul lungomare di Grottammare, o vicino al Tigre. Sempre in tuta, elastico come in allenamento. Sereno e pensoso. Lo stesso sguardo, la stessa voce senza spigoli, lo stesso affetto - ti ricordi quando… e quando… Ah, Marino era sempre Marino.
PGC - 9 ottobre 2022
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