ovvero
Prove tecniche di STATO DI POLIZIA
Se di domenica, centro storico di Ripatransone, ti sembra che stiano girando un western perché incontri un pistolero per il Corso, ti sbagli. Quello è un fluorescente vigile urbano foresto.
Vengono da fuori Comune infatti - anche da un centinaio di chilometri - questi Vigili “in prestito”.
E se nel mondo da cui vengono è autorizzata la pistola, quelli se la portano appresso anche qua.
[Perché se no - è la risposta all’uomo qualunque che chiede lumi a un caramba di passaggio - “Lui quella pistola dove (se) la deve mettere?”. Testuale].
Anche se il centro di Ripa non è più grande di Topolinia, è addormentato quanto basta e non si vedono in giro né Al Capone né la scombicchierata Banda Bassotti né il malvagio Pietro Gambadilegno ma solo gente che esce in massa da messa, più qualche sfaccendato, due cani, un gatto.
La questione è complessa, in realtà. Perché è chiaro che c’è una corsa frenetica a chi si arma prima e di più; e c’è da quando i Comuni - non solo marchigiani ma un po’ in tutto il belpaese - hanno scoperto quant’è divertente giocare ai pistoleri. Che per lo più sparano a capocchia, o per vendetta.
Le leggi ci sono ma, scritte come sono scritte (e meglio non sanno fare), le si può volpinamente aggirare restando nella legalità.
Ma non basta.
Questi Comuni, riuniti opportunamente in “Consorzi” (Unione Montana dei Monti Azzurri, è il mega Consorzio marchigiano di riferimento, suggestiva denominazione evocatrice di leopardiane azzurrine infinitezze) si passano i Vigili armati l’un l’altro secondo le voglie: uno a te, due a me, tre a quell’altro.
Nome di battaglia “Colonna Mobile Blu”, così si chiama la nostra struttura: c’è tanto di chilometrico statuto e regolamento e stemma e perfino dettagliatissimo elenco di eventuali riconoscimenti, premi, encomi, onorificenze e avanzamenti di carriera per i meritevoli… Eddài!...
Di norma dotati di pistola - all’occorrenza anche di sciabola e fucile, leggere per credere - se il Consiglio Comunale da cui dipendono ha positivamente deliberato in merito, i Vigili del Consorzio operano di regola armati anche in trasferta. Anche in Comuni dove i Vigili non hanno armi da sparo. Si portano appresso penzoloni una pesante BERETTA semiautomatica calibro 9 (che ogni tanto accarezzano orgogliosi), al cinturone 2 caricatori con le munizioni. A meno che il Sindaco ospitante non abbia qualcosa in contrario, cioè non gradisca le pistole. Dovrebbero in tal caso far servizio senza pistole, caricatori, munizioni… Ma quando mai. Infatti il Sindaco di Ripa non ce l’ha, qualcosa in contrario. Tombola.
Sappiamo, ahinoi, da dove nasce tutto questo. La deriva securitaria e muscolare, che dalla politica nazionale discende giù per le amministrazioni regionali e locali, non poteva che produrre logiche di analogo fascistoide stampo.
Sorvolando per pietà di noi su ciò che si prepara o è già in atto nel Paese, a livello locale già da un pezzo ci siamo portati avanti col lavoro.
I nostri amministratori locali, fenomeni affetti da “sicurezzite” allo stadio acuto e contagioso - si trasmette da Comune a Comune anche senza droplet - cominciarono anni or sono con le Ronde cittadine, divenute poi per mutazione genetica e benedizione prefettizia Controllo di Vicinato (sic); poi farcirono di telecamere ogni metro quadro libero in città e paeselli - e quelli sì, sono begli affaroni - poi passarono ad armare i Vigili Urbani; poi - o contemporaneamente - si consorziarono in mega associazioni che possono scambiarsi iVigili pistoleri i quali garantiranno, ne siamo certi, la sicurezza collettiva.
Un programmone.
Insomma: poiché è di solare evidenza - al di là degli statuti che normalmente regolamentano funzioni e competenze dei vari Corpi di Polizia - che bisogna essere solennemente scemi per ravvisare una qualsiasi utilità/necessità nel mandare in giro vigili urbani armati, ancor più se in borghi dove non si affrontano bande di gangsters né squadroni della morte né presumibilmente vi gireranno mai il sequel di Gangs of New York, non resta che pensar male.
E allora pensi che quanto sopra sia il frutto dell’avanzare subdolo e strisciante di uno Stato di Polizia già peraltro evidente nella piega assunta dalla politica nazionale; e in più, per una così studiata e organizzata operazione come quella della Colonna Mobile Blu, con i corposi interessi economici inevitabilmente sottesi.
C’è di che suscitare più d’una preoccupazione in una democrazia [non] matura come la nostra. Il graduale e costante avanzare e imporsi, nelle politiche nazionali come in quelle locali, di scelte legislative che antepongono la repressione e l’uso della forza, addirittura delle armi, alla dialettica democratica - emblematico il caso del vigile urbano, che armato assume tutt’altra fisionomia da quella di rassicurante supporto e protezione per il cittadino - disegna scenari inquietanti.
Temo che non sapremo svegliarci in tempo dal torpore e reagire prima che sia troppo tardi.
(…)
Dopodiché non parve strano che, il giorno seguente, i maiali che sovrintendevano il lavoro nella fattoria reggessero tutti una frusta nella zampa.
(G. Orwell, La fattoria degli animali, 1945)
Sara Di Giuseppe - 2 novembre 2022
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