Chi l’avrebbe immaginato che si risolveva semplicemente “canalizzandolo”, l’enigma-BALLARIN.
Ma stanziando (dilapidando) 139.000 euro sull’unghia per la parcella al “famigerato” (come ha scritto qualcuno...) Dott. Prof. Archistar Guido Canali, abbiamo imparato anche questo. E anche che 139.000 pare molto meno di 140.000: è psicologia da mercato, bellezza.
Nel centro dello spazio-Ballarin, il Canaletto (pardon il Canali, nomen omen) propone infatti – fra molto altro - “una CANALETTA d’acqua che colleghi una piccola cascata su uno specchio d’acqua davanti al bar e ai pergolati”, perché “l’acqua rappresenta una sorta di convivenza tra costruito e vegetale”. Apperò! “Specchio d’acqua a spessore minimo (3-4 cm) con fondo nero che diventa uno specchio e dà l’effetto lago” - ma tu pensa - “più una cascatella e motivi con spruzzi comandati da programmi e dinamici (sic) amatissimi d’estate per contrastare la gran calura”… “più nebulizzazione con ugelli da cui escono nuvole di nebbia affascinanti [?] e anti-zanzare” [ah bè, allora…]…
Mmm, ve l’immaginate? Non so voi, io sto collassando.
E che dire (bonificando disperatamente qua e là - ma non sempre è possibile - l’allucinogeno archi-italiano dell’archiCanali) dell’Agorà del blocco centrale; degli argini laterali aiutati da un muretto di calcestruzzo ma ad onde sinuose così da non sembrare una muraglia, rassomiglianti ai calanchi che affiorano dalle colline come speroni, come relitti…; e dei veli verdi d’alloro [veli verdi d’alloro!?] fascianti da sembrare volumi astratti vegetali…; e del piccolo padiglione ombreggiato con caffè di 60 mq. [gli archistar sono precisi al centimetro]; e dell’accogliente punto di ristoro dove poter sedere e leggere libri e giornali…; e dello scheletro della gradinata sud trasfigurata e spolpata come fosse una struttura del secondo dopoguerra (le conferisce dignità)[!] e quindi vegetalizzata [vegetalizzata?] con rampicanti e oleandri come una scultura vegetale [ohibò, niente palme?]; e dei pannelli solari – ma non mi dire – piazzati a sud ma anche dappertutto…; e della fascia con diverse viabilità con funzioni di servizio come quelle del deposito di una villa (quindi spazio più nobile e pulito) [?!]…; e dei giochi per bambini anche piccoli [!] con annessa altalena coperta di rampicanti (wow!) oppure uno scivolo, o una teleferica, sotto gli occhi vigili delle madri [i padri, questi sconosciuti] in tribuna tra corbezzoli [però, corbezzoli!] e giochi di colore…; e un bel campo di bocce, tra un pavimento di lastre di legno e ghiaia arrotondata tenuta ferma da una rete di alveoli sottostanti… … E ancora via canalando. Scusate, prendo fiato.
Puro delirio.
Eppure archistar Canali prometteva bene, annunciando in partenza: “Questo spazio non diventi un’area erratica e straniata in una zona piuttosto densa”… “Questo (mio) è un progetto senza fuochi d’artificio […], un parco urbano tagliato su misura, che ha fame di natura, che ha affezione per la natura! Con bassi consumi, di bellezza unica… uno scrigno che incanta”! Quando si dice la modestia. E la coerenza…
Io penso: se questa idea-progetto fosse un testo teatrale sarebbe una pièce tragicomica; se fosse la sceneggiatura di un film di fantascienza conquisterebbe all’unanimità l’Oscar; se fosse un difficile caso di confusione mentale figurerebbe a buon diritto nelle pubblicazioni scientifiche sul disagio psichico; se fosse… … Eppoi così a buon prezzo: 139.000 euro adesso, milioni di milioni quando sarà. Praticamente regalato, signora mia.
Un dubbio: e se invece del famoso archistar d’antan irresistibile encantador di platee d’auditorium, avessimo chiamato uno dei nostri valenti giovani operai-paesaggisti-giardinieri, a 9 euro all’ora?
PGC - 9dicembre 2022
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