23/07/23

Spazzafu’ “lascia perde”, dove vai se una “prospettiva”non ce l’hai...

-          Spazio Ballarin. Hai preso un pacco dall’archistar Canali: senza una (tua) prospettiva non sapevi cosa fare. Il progettino che l’anziano ti ha mollato (non proprio da archistar, salvo il prezzo), farcito con le pretese dei tuoi elettori, è un rattattù senza senso, un fitto parco giochi con laghetti specchianti, cascatelle, campetto di bocce, siepi dritte come muri, pensiline di design e tracce di calcio. Ma tu lo hai pure segato in 2 come fosse una torta, tanto che Canali non voleva più firmarlo. [poi i soldi fanno tornar tutto a posto, si sa] Ah, povero Ballarin. 

 

-          Le FRECCE TRICOLORI. Come un bambino, pure quelle hai “fermamente voluto” e comprato di slancio, hai visto mai che ti ispirassero qualche prospettiva dall’alto… E noi come scemi “tutti con il naso all’insù”, al prezzo che non dico ma che sarà stato il doppio. Pazienza se le frecce sono sfrecciate seminando per contratto rumore, fumi, puzza, inquinamento, disordine, traffico extra, torcicollo e scie colorate come… prospettive evanescenti. Ti sono bastate?


-          PROSPETTIVA VAN ORTON (la chiacchierata mostra dei gemellini torinesi). Hai comprato coi nostri soldi la (mezza) PROSPETTIVAche ti hanno venduto i mercantozzi ascolani (che si son tenuti l’altra metà, loro stanno messi pure peggio di te) e hai tradito la nostra Palazzina Azzurra che almeno per 6 mesi diventa “arlecchina” e a pagamento. Ma “la pubblicità non è arte e l’arte non è pubblicità”, te l’abbiamo scritto sui cartelli, ne argomentavamo pure sul volantino che hai rifiutato liquidandomi con uno sprezzante lascia perde Peggio per te quindi se poco dopo al vernissage hai farfugliato di arte, cultura, pittura, turismo… senza un straccio di prospettiva, accattando applausi di circostanza sudaticci e servili. Con questa mo[n]stra gemellare, cultura e arte andranno a sbattere dritte contro un muro: bella prospettiva! Con la tua assessora sull’orlo di una crisi di nervi.


-          Villaggio Coldiretti – “Campagna amica”. E’ stato un crescendo rossiniano da combattimento, questo “tuo” mercato delle vacche grasse (calato dalla Regione, ma guai rifiutarsi come altrove saggiamente hanno fatto) che ha invaso con arroganza e intensità devastanti ogni metro quadro di una città già disfatta ma compiaciuta. Un gigantesco circo, un Luna Pork - sì, con la o - senza confini che ha messo tutto in ebollizione, dove le bestie feroci siamo presto diventati noi ultimi, schiantati da una vanagloriosa autodistruttiva grandiosità che ci ha tolto il respiro e la vista (il giallo in queste dosi fa malissimo). Da lontano sono arrivati i trattori blu alti 5 metri, certe infernali macchine agricole, gli ottocenteschi Carabinieri-a-cavallo lucidi come scarafaggi, le mucche e le caprette e le pecore e gli asinelli sudati in prigione, il mangiare impolverato di orride delizie per ogni spazio intestinale, “ma senza veleni”. Con la tendopoli di lusso artigliata all’asfalto e alle palme, l’infilata di olezzanti bagni chimici a colori di fianco all’albergo-residence, gli acciaiosi palcoscenici per cantattori e lollobrigidi alla pescatora, il teatro falso della campagna eco-industrializzata simil-cinese venduta come giusta… Se questa è la prospettiva, tutti a vivere in città! 

  

-          … e dulcis in fundo: TRA IL MARE E LE STELLE” – 15.000 euro spicci di contributo comunale per un pretenzioso elefantiaco evento privato, dalle ambizioni e prospettive impensabili per un sindaco che non ne ha: 5 celebrati chef stellati, 1 chilometro di tavoli, 1000 e più coperti (i ragionieri dicono 1084, ma senza Garibaldi), musica trombona dal vivo, una cena gourmet a 130 euro (anticipati) a cranio, bella gente (esentasse), fuochi d’artificio… Al molo sud di San Benedetto tra il mare e le stelle, d’estate, di sera. Sembra un azzardo, è un azzardo, ma… e se funziona? Beh, Spazzafumo rischia, ci mette il cappello, les jeux sont faits, rien ne va plus. Alè. 

Sticazzi, invece: … cibi caldi arrivati freddi, bevande fredde arrivate calde, bollicine sgonfie, tempi biblici tra le portate, dolce liquefatto o non pervenuto. L’ottimo Antico Caffè Soriano, chi l’ha visto? E giù proteste, urla, forse minacce. … servizio alla come viene viene, scolari-camerieri spaesati alle prime esperienze, [alcuni scalzi come Abebe Bikila a correre disperati la maratona sul molo per portare pile di piatti, altri che abbandonano sfiniti]. Dei 5 celebrati chef stellati: chi non si fa vedere per la vergogna, chi si improvvisa cameriere e si butta generoso nella mischia, chi riconosce imbufalito “ahi, ci hanno truffato. Così d’istinto alcune cronache (ma poi si pentiranno). Altre invece già la mattina (!) diranno di un “successo stellare”, quanto sono tempiste le lingue salivanti di certi giornalisti. Altre ancora, perfide, s’inventeranno aspetti organizzativi marziani che pare l’avessero previsto il pesante insuccesso, facendo tenere aperte per ben 3 giorni le caserme di Carabinieri-Polizia-Finanza-Guardia Costiera caso mai si fosse presentato qualche garibaldino scemo a far denuncia per truffa… Ma quando mai, non s’è visto nessuno, c.v.d. Eppure, eppure, la figura da cioccolatai è stata spiattellata con salutare franchezza sui giornaloni della stampa nazionale. E lì sta. 

Comunque le cose stanno così e amen. Anzi, tirando le somme cioè le moltiplicazioni (130 euro per 1.000 o per 1.084 o per 1.300 o per…) “è stato un successone”. Bancario. Per cui basta critiche: l’anno prossimo la rifanno”. [mmm… è una promessa o un minaccia?]

 

Ma tu Spazzafu’, che con queste prospettive non so se mangerai il panettone, dàmme retta: lascia perde…

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“Per concludere banalmente, come non si stanca di insegnarci l’antico proverbio, il cieco, credendo di farsi il segno della croce, si ruppe il naso.”

[José Saramago, Cecità, 1995]

PGC - 23 luglio 2023

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