[Oscar Wilde, Ballata del carcere di Reading, 1897/8]
“Avercene, ministri della Giustizia come Carlo Nordio!” È il coro entusiasta che si leva dalle carceri italiane (Lui le chiama i carceri) dopo le di lui esternazioni in merito ai suicidi e agli scioperi della fame in prigione. Non c’è detenuto che con un tale ministro non si senta tutelato, consapevole che il sistema giudiziario, oltre che su una riforma della Giustizia che il mondo ci invidia - da Lui firmata e dedicata al santo patrono dei pregiudicati, Berlusconi - può contare su figure di sì alto spessore umano, professionale, politico.
Specie ora che le dichiarazioni del Lui-Ministro di Grazia e Giustizia hanno ripristinato la verità e sottratto i fatti alla bieca speculazione dei seminatori di zizzania.
Perché, signori miei, solo la più cinica delle strumentalizzazioni può definire sciopero della fame il rifiuto di cibo e acqua - fino a morirne - attuato nel carcere di Torino da Susan John per ottenere di incontrare il figlio di 3 anni.
L’ha detto Lui, sapete, chiarendo che non di sciopero della fame come forma di protesta s’è trattato, nossignori! Cosicchè dev’essersi trattato di dieta dimagrante spintasi un po’ oltre, magari la sventurata prima di rivedere il figlioletto voleva riprendere una bella linea e la situazione le è sfuggita di mano. Benedetta ragazza.
E la giovane Azzurra Campari che s’è impiccata in cella, beh… non puoi sorvegliare tutto e tutti! L’ha detto Lui, con delicata sensibilità, che perfino quei due gerarchi nazistelli Göring e Ley si sono fatti fuori a Norimberga a dispetto della sorveglianza. E dunque.
[Sarebbe da mettere in conto - sono dunque tre in un mese e mezzo - anche il suicidio di Graziana Orlarey appena dimessa dal carcere, ne era rimasta segnata e aveva paura del mondo].
Ebbene, solo speculatori e seminatori di odio possono ritenere che ai vertici dei Ministeri chiave della nostra confusa Repubblica ci siano impresentabili inetti che espellono epocali scemenze a ciclo continuo (su migranti, scuola, giustizia, economia, lavoro); sostenere che Nordio nulla ha da invidiare ad altri surreali figuri ai vertici delle istituzioni: a cominciare dalla seconda carica dello stato, il sinistro La Russa cultore di mascellute nostalgie, per finire ai ministri Piantedosi, Sangiuliano, Valditara, ecc. che in quasi un anno di governo retto dalla fratelladitaglia si sono distinti per cialtroneria di un’ampiezza che fa capoluogo.
È anche l’invidia a muovere, sapete, questi accaniti detrattori: invidia della genialità del ministro che propone di risolvere il sovraffollamento delle carceri (dei carceri…), di differenziare i sistemi di detenzione, di superare un sistema carcerario borbonico utilizzando le caserme dismesse. Non dia retta, l’amabile Nordio, ai menagramo di professione secondo i quali le circa 1500 ex caserme in tutta Italia sono inutilizzabili per un monumentale insieme di vincoli; che da 20 o 30 anni si propone la stessa improponibile solfa. Bubbole. Basta aspettare un centinaio d’anni e ce la facciamo.
Non c’è dubbio che chi condanna queste uscite, chi ritiene che emanarle dalla poltrona di una delle più importanti cariche istituzionali comporti l'essere accompagnato poco gentilmente alla porta, lo fa per partito preso, convenienza personale, livore.
Insomma, è facile dire come fanno tanti (o pochi?) che in un paese civile o anche solo normale ministri come questi, e classe politica e ceto dirigente tutto non durerebbero un giorno sulle poltrone ma ne verrebbero cacciati a pedate là dove non batte il sole; che un popolo normale li avrebbe da tempo inviati a colmare le carenze di braccia nel sano lavoro dei campi; che non si capisce come si possa accettare di essere governati da una tal pletora d'impresentabili; come si faccia a non perdere il rispetto di sé stessi perchè si è incapaci si scendere in piazza coi forconi e finalmente dare aria alle stanze…
Signori miei, non sapete davvero quanto sia duro governare, metterci la faccia. Vorrei vedere voi.
Sara Di Giuseppe - 17 agosto 2023
"Avercene" http://www.letteraturamagazine.org/2023/03/avercene.html
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