Barbara coinvolge per primo Andrea Damiano, 26 anni, milanese, presidente del Collettivo:
“Pirati per noi sono le persone più libere e coraggiose. Un po’ come i registi che abbiamo selezionato, è il cinema che ci piace. Un cinema magari con pochi soldi, però con tante idee e tanto cuore. (…) Si può pensare a un’idea di cinema fatto dal basso, fatto in amicizia e in maniera informale. Questo è ciò in cui crediamo”.
Barbara precisa che hanno tutti meno di 30 anni, come Giovanni Merlini, giovane regista sambenedettese:
“Noi è da anni che facciamo qualcosa qui a San Benedetto del Tronto, fondamentalmente… La cultura ce la siamo persi un po’ per strada negli ultimi anni”. (…) La nostra idea è portare le persone in sala e poi farle restare qui, per parlare di cinema, bersi qualcosa, mangiare qualcosa, ballare e semplicemente vivere il luogo. Questo forse è la cosa più importante”.
Alla fine è la volta di Federico Falaschetti, presidente dell’associazione Casa del Pescatore:
“Sono bravissimi, eccezionali. Una novità per la nostra San Benedetto e per la nostra associazione è stato un grosso privilegio.
L’anno prossimo si rifà?
Federico, mosso dall’entusiasmo e dall’aver ospitato per tre giorni il maggior numero di giovani nella storia della ‘Casa’ in un colpo solo e confondendo i ruoli da ospitante a protagonista, risponde per tutti: Senz’altro!
In queste poche righe c’è molto, di ciò che va e ciò che non va. Seguendo lo spirito di questo dialogo (tra la giornalista e gli intervistati) tutto va bene, estro e grinta ci sono ma… potrebbe andare diversamente e in meglio, rileggendo le parole di Giovanni. Quello che va bene è fare di necessità virtù, cioè adottare uno spirito positivo e resiliente, dove ciò che non si trova o non venga offerto (eventi culturali, d’arte, cinema e musica di spessore e accessibili a tutti) si crea con motu proprio. Una cronica mancanza di iniziative che non riescono a portare pubblico giovane, ispirato, competente, entusiasta, impegnato, stralunato, piratesco come questa “giungla”, capace di sovvertire l’indolenza di una comunità assuefatta al ‘pacchettino’ pronto-cotto e servito dalle recenti amministrazioni cultural-popolari, forse questa spirale può essere spezzata da pirati coinvolgenti e organizzati con decine di persone pronte a svolgere mille mansioni, come se organizzare un festival sia cosa di tutti i giorni… Vi sono riusciti? A noi il giudizio, ma che deve tener conto dei blocchi di partenza posti non esattamente a regola d’arte, e osservarli con i nostri occhi di ieri, buttando all'aria i pregiudizi e insoddisfazioni passate.
Guardando questi giovani muoversi tra le due location non proprio accanto e quanto siano stati capaci di fare in solo 4 giorni (compreso il giorno di preparativi degli spazi con strumenti e arredi), verrebbe voglia di arrabbiarsi per quanto questa città non riesca a trovare una sintesi e un centro di raccordo e incontro delle migliori energie… Sembra però che il lavoro fatto negli ultimi tre anni all’ex Cinema delle Palme sia stato utile. Abbia cioè favorito l’individuazione di un ‘punto’ aggregante e propositivo in pieno centro (c'è qualcuno che si farà venire un'idea?). Basta osservare il sempre maggiore interesse per i suoi spazi, fortuitamente recuperati dal degrado e dati in comodato d’uso gratuito dal Dopolavoro Ferroviario all’associazione culturale Bon Vento che ne gestisce l'uso, con il susseguirsi di mostre e incontri di elevato interesse artistico e culturale, come “La pace manifesta” 2022, mostra di manifesti di grandi designer internazionali; Crisis, ultimo avviso con “Mare Dentro” e “L’ambiente Manifesta” di maggio-luglio scorsi e i tanti incontri con scrittori, ricercatori e intellettuali di sicuro interesse. E ora, ancora in corso fino al 30 settembre, “I Fiori del III° Millennio”, mostra di opere e sculture di Marcello Sgattoni, storica personalità artistica made in SBen.
Il caro artista Nazzareno Luciani (Naza' per tutti), prematuramente scomparso il 21 agosto scorso - con grandissimo dolore personale e di tutto il mondo dell’arte contemporanea del nostro territorio - mi diceva spesso che l’arte, come la cultura, ha bisogno di due cose essenziali e in questo ordine: spazio e tempo. Non escludeva l’aspetto economico, ma quest’ultimo non lo riteneva indispensabile o prioritario per accendere idee, ambizioni e anime, perché su due ‘ruote’ ci si può muovere lo stesso. Lo spazio sembra ritrovato. Precario? Provvisorio? Ma per ora c'è. Per il tempo dedicato sembra che il cronometro sia stato avviato da tanti volontari (oltre la Buon Vento c'è anche il punto di ritrovo dello storico CAI cittadino). Cosa certa è che ambedue le cose, spazio e tempo, siano da sostenere, alimentare con metodo, con dedizione, sperando e operando in modo che durino… Massimo Consorti sosteneva che 10 anni di vita, per una rivista o festival che siano, di per sé è un successo. UT c’è riuscita. Ce lo auguriamo anche per i pirati e quanti si avventurino in simili progetti.
PS: Oltre ai citati nel servizio, Andrea e Giovanni, aggiungo l’attore Francesco Bovara, attivista e promotore insieme agli altri di Giungla collective che ho conosciuti. Sulla qualità dei corti e lungometraggi in concorso non posso pronunciarmi. Ho assistito solo alla ‘pellicola’ inaugurale “Real Guadagna” dopo aver cenato in compagnia di Giorgio (all’esterno della Casa del Pescatore), accorgendoci subito che alzavamo decisamente la media dei presenti. Ma sono certo di una cosa: le otto ‘visioni’ che hanno illuminato in successione lo schermo sono state seguite con attenzione dagli oltre cento, tra ragazze e ragazzi, presenti a ogni proiezione.
Il servizio in oggetto:
https://www.rainews.it/tgr/marche/video/2023/08/festa-cinema-pirata-san-benedetto-del-tronto-f496257c-ae0c-4c1c-b7ad-4b15340c03f3.html
https://www.instagram.com/cinemapirata/
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