13/10/23

VIBRAZIONI & VIBRAZIONI


"Beyond Vibrations"

Coreografie:

Krzyzstof Pastor - Hans van Manen – Marco Goecke

Moving Rooms  Frank Bridge Variations  Fly Paper Bird

 

Musiche:

A.Schnittke - H.Górecki - B.Britten - G.Mahler

 

2nd première: 6 ottobre 2023 h19

Praga - Teatro Nazionale  

 

Provengono da paesi diversi - Germania, Polonia, Paesi Bassi -  e rappresentano tre diverse generazioni, i coreografi Hans van Manen, Krzysztof Pastor, Marco Goecke. Li accomunano le rispettive esperienze in Olanda, che della danza contemporanea è la culla; e le vibrazioni, naturalmente: quelle che la tensione degli strumenti crea nella musica, e quelle generate dal corpo che danza (Il corpo umano è paragonabile ad uno strumento a corda, con l’energia che si diffonde dal suo centro solido al resto di esso).

Nasce da qui il trittico “Beyond Vibration”, superlativo amalgama tra il raffinato, moderno linguaggio di movimento della Scuola Olandese e l’arazzo musicale delle composizioni di Schnittke, Górecki, Britten e Mahler.

L’assenza di un tessuto narrativo è a tutto vantaggio della potente energia evocatrice in ciascuna delle tre creazioni, così come dell’estetica quasi classicheggiante per equilibrio espressivo ma in grado al tempo stesso di trascolorare nel dramma o nella vibrazione sensuale.

Così, nell’impianto delle Moving Rooms di Pastor è il design dell’illuminazione a giocare un ruolo fondamentale: la luce materializza inattese geometrie, e lo spazio quasi onirico ne è ora dilatato ora ristretto fino alla claustrofobia, ora avvertito come intimo e sensuale.  La danza lo colma e lo percorre, metafora delle forme entro le quali agisce il nostro quotidiano, in costante connessione con l'intensità perfino tagliente del tessuto musicale (il Concerto Grosso n. 1 di Schnittke e il Concerto per clavicembalo e orchestra d'archi di Górecki). 

Si muove su un piano di sensuale vitalismo invece la coreografia di van Manen: le sue “Frank Bridge Variations”, modellate e intimamente connesse alle “Variazioni” di Britten, Op.10, esplorano vibrazioni intrise di energia e seduzione, attrazione e popolaresca vitalità; ne nasce un affresco di sapiente naturalezza, e la nudità della scena  restituisce intera alla danza la capacità – la stessa che ha la poesia - di reinventare il reale e le sue dinamiche .

Ed è un volo - nella terza e ultima coreografia - quello evocato da Goecke in Fly, paper byrd: la Sinfonia n.5 di Mahler presta ali al sogno così come fanno versi di Ingeborg Bachmann, sussurrati durante la danza, da quel suo My Bird – Qualunque cosa accada: conosci il tuo momento, uccello mio…- 

Quasi mitologica metamorfosi, questa che sul palco rende il moto dei danzatori simile a quello degli uccelli, le vibrazioni umane vicine a quelle animali: e degli umani come degli uccelli è quella vibrazione che dagli archi della sinfonia di Mahler passa ai danzatori e che il moto della danza sembra spingere verso il confine tra realtà e sogno.


Perché "non gli umani soltanto, anche gli animali tremano": e ci sembra improvvisamente di saperlo da sempre, mentre l’uccello del titolo prende vita dal fondo del palco, che “dopo tutto, gli esseri umani non sono altro che energia vibrante”.

 

 

Qualunque cosa accada: conosci il tuo momento, 

uccello mio, indossa il tuo velo 

e vola attraverso la mia nebbia.

 

              [I.Bachmann - My bird]

 

 

Nota a margine: energia forse non vibrante ma di certo intelligente è quella che fa iniziare - e terminare - uno spettacolo come questo, di due ore e con ben due intervalli, con puntualità cronometrica alle ore esatte indicate nel programma; frutto di civiltà nella gestione (poltrone riservate e autorità attese sono fenomeni sconosciuti; assenti nella lingua anche i vocaboli di riferimento) e di  radicata educazione allo spettacolo che rende naturale, da parte del pubblico, la puntualità nell’arrivo e del tuttodel tutto inconcepibile il suo contrario.

 

[https://www.youtube.com/watch?v=l6wWoWSm8l8]

Sara Di Giuseppe, 12 ottobre 2023

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