Hey Jimmy *
*Jimmy Villotti, per l’ultima volta con Paolo Conte alla Scala, e al cinema.
“Scendo giù a prendermi un caffè, scusami un attimo…”
Te ne sei andato con il vento d’autunno, Jimmy uomo-camion
- un artista fortissimo -
la chitarra entusiasmata ingolfata di swing e di lacrime
a masticare vecchie rumbe (che forse sono un’allegria del tango)
vicino ai saxofoni con la parlata grassa
Parole d’amore scritte a macchina, a velocità silenziosa, con roteante fluidità
un sorriso di tregua ad ogni accordo
Quintali di poesia, ballando, recitando e inventando, arredando il silenzio giù nel fondo
con un gelato al limon…
Jimmy dalla genialità di uno Schiaffino
Neanche più un pranzo da pascià a questo punto della vita.
Jimmy e Paolo, le chic et le charm, ladri di stelle e di jazz, maestri nell’anima
C’era tra voi un gioco d’azzardo, gioco di vita, duro e bugiardo
Quante vicissitudini…
ah, la comedie… ah, che rebus…
E’ inverno, neanche girano le lucciole nei cerchi della notte
Ma cos’è che luccica sul grande mare, onda su onda…
forse sarà un pianoforte da concerto, o forse parole, che sembrano pianto…
Certi gatti, o certi uomini, mai più ritorneranno.
Jimmy, la tua sarà un’altra vita
oltre le lune e gli uragani
In un sonno gigante. Sonno elefante.
“Non piangere, coglione, ridi e vai ”
10 dic. 2023 PGC [ogni parola è di Paolo Conte]
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