La “CELERE” – la chiamo così con irresponsabile affetto per vecchi ricordi – ha appena compiuto in diverse città svariate “cariche di alleggerimento” a suon di manganellate (più calci, pugni, botte e colpi di scudo come contorno) contro gruppetti di studenti inermi - alcuni minorenni - che a mani nude e senza far danni, senza ribaltare auto, sfondare vetrine o appiccare incendi, manifestavano esprimendo le loro idee contro le guerre. “Senza autorizzazioni” certo, ma la Carta lo consente. Manganellate toste che hanno causato feriti, fatto piangere pure Vecchioni e lasciato nella saggia indifferenza i più.
“Cariche di alleggerimento”. Stravolgendo - come sempre - per inguaribile ignoranza la lingua italiana, Polizia di Stato, Carabinieri, Ministri e Governo compatto, così le definiscono nel fosco e dissestato gergo di caserma, essendo per loro il manganello un corpo leggero, un peso-piuma, una paterna carezza, un amichevole invito a tornartene a casa o da dove sei venuto. Giusto quindi caricar manganellando. Sarebbe caricare a cuor leggero. Dopo si spara.
Come dire Viva la leggerezza. Però, sottovoce, vi confido una notizia clamorosa:
Un’università russa (che per ora non posso nominare essendo vincolato da un contratto pubblicitario segreto che potrei definire “Promozione dell’uso democratico del manganello”) ha fatto studi approfonditi sui manganelli italiani manganellando in diverse modalità studenti e operai (cavie volontarie, ovvio, che s’ha dda fa’ pe’ campa’). Esperimenti che saranno pubblicati su una prestigiosa rivista scientifica di cui per ora non posso fare il nome, ma che a breve si potrà trovare nelle migliori edicole e farmacie. Nelle caserme no. Garantendo che la mia fonte – “ACQUAVIVA KGB” (nome d’arte) - è solitamente ben informata, ecco i dati sperimentali carpiti con l’astuzia e con l’inganno: si può già verificarli in proprio manganellando ad arte familiari e amici. Peccato che il manganello non sia in libera vendita, si deve rubarlo da quelle auto là, sta nel bagagliaio o sotto al sedile o pende dallo specchietto come un rosario. Ecco i dati salienti dello studio:
- Un manganello delle Forze dell’Ordine (due le misure: L, XL) in sé pesa poco, non è rigido ed è comodo senza essere pericoloso: non spara da solo. Appoggiandolo al cranio non fa niente, massimo ti spettina un po’.
- Ma se ti arriva un colpetto, magari due, a bassa intensità, già con una “corsa” di massimo 8 cm. comincia a dar fastidio: pesa come 1-1,5 kg. Tu pensi ad uno scherzo, gli dici di smettere, e basta! e lasciame sta!
- Però quello niente, non sente, continua. La “corsa” del mattarello adesso è di 12- 13 cm., la velocità di caduta 35 km/h. Bottarella niente male, se è una. Ma non è una. Te la puoi cavare con qualche bozzo.
- Con “corsa” circa 20 cm e velocità 55km/h - mentre quello che mena compiaciuto ci prende gusto - è come se fossi colpito da cazzotti pesanti 5 chili, ripetuti. Ahò, scappa se puoi, la faccenda si mette male.
- “Corsa” 25-40 cm, velocità 65-70-75 km/h, raffiche a ripetizione di 4-6-8 colpi. Sono cazzotti di oltre 10 chili ciascuno. Ti manca la forza di scappare, cerchi invano di ripararti con le mani, cadi a terra. Sei circondato, trascinato, colpito pure con calci e scudi di plastica durissimi. Sei dolorante, ferito, trascinato come un sacco di patate. Manganellate continue da ogni parte con fascistica rapidità. Forse muori. Andrai sui giornali.
Queste, le cosiddette “cariche di alleggerimento” coi manganelli che ordinava pure il Capo della Polizia Manganelli (un nome, un destino) buonanima. Anche per rispetto dell’intelligenza nostra e altrui, non sarà il caso di chiamarle CARICHE di APPESANTIMENTO?
PGC - 28 febbraio 2024
Nessun commento:
Posta un commento