Terminati gli sbaciucchiamenti - che neanche Totò vasa-vasa, al secolo Totò Cuffaro - tra quelli che con sprezzo del ridicolo si ostinano a credersi, e la stampa da riporto a chiamare, “i grandi della terra”, tiriamo un sospirone: per un po’ non ci ammorberanno immagini e cronache dalla Disneyland pugliese, dal borgo farlocco e zuccheroso come la casa di Barbie e Ken, finto-antico come le ville dei cafoni Briatore-style; né ci intossicheranno ancora i menù stellati, i completi pastello e il tacco 12 della Grandefratella, la Grandefratella imbizzarrita che balla la pizzica, il Bocelli ugola d’oro che si porta su tutto signora mia, né il biancopapa fuori luogo, reduce più che ammaccato dallo scivolone sulla frociaggine.
Ma intanto nulla ci è stato risparmiato nei lunghi giorni del G7 pugliese, specchio di un’Europa e di un’Italietta di nani barricate nel non-luogo inventato: metafora impietosa del distacco dalla vita reale di una politica degradata a giostra di cartone dalla quale ogni tema sociale è bandito e sole campeggiano, sinistre, le parole affari e guerra.
Intorno c’è la Puglia che si ammala e muore di Ilva; delle strade (non solo pugliesi) come mulattiere e dei “borghi” e resort di lusso; dei lavoratori precari di Leonardo in lotta che affrontano il cordone di carabinieri in tenuta antisommossa; dei miticoltori che in condizioni di degrado coltivano le cozze servite a Biden; c’è l’Italia dei migranti annegati che la politica dei nani è incapace di guardare perché guasta il paesaggio dei resort di lusso: una settantina giusto ieri, 25 erano i bambini.
Con buona pace dell’autoincensatorio documento finale dove un fasullo pretenzioso “piano Mattei” per l’Africa si contrabbanda a favore di selfie per “nuova strategia sull’immigrazione”; dal quale spariscono voci scomode come il diritto all’aborto sicuro e legale, come la tutela dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere; nel quale ben chiare si affermano le logiche belliciste, i giochi di potere e gli interessi economici connessi, perfino la ladronesca appropriazione, a beneficio di Kiev, dei profitti dei beni e dei conti russi sequestrati; nel quale il contrasto alla macelleria israeliana sui Palestinesi è affidato alla “richiesta del cessate il fuoco su Gaza e del rilascio degli ostaggi” (ora sì che tremano di paura, Israele e Hamas).
Ecco allora che il vasa-vasa tende esclusivamente alla pettoruta affermazione di supremazia militare, unica meta che conti per i nani della terra e per i mercanti di morte, testé ribadita con forza a Lucerna (con la paradossale definizione di "Conferenza di pace") mentre grottescamente si sbandiera la proposta di una "tregua olimpica"...
Sciam ‘nnanz, dicono in Puglia, andiamo avanti. Che altro potremmo fare.
E pensare che siamo stati la Magna Graecia.
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Il bipensiero è la capacità di credere allo stesso tempo in due principi contraddittori e accettarli entrambi. (….) Dire delle deliberate menzogne e crederci genuinamente, dimenticare ogni atto che è diventato scomodo e, dopo, quando sarà di nuovo necessario, tirarlo fuori dall’oblio per tutto il tempo che sarà necessario; negare l’esistenza della realtà oggettiva e tutto il tempo tenere conto della stessa realtà che si nega…tutto questo è indispensabile e necessario.
(G.Orwell, “1984”, cap.9)
Sara Di Giuseppe - 18 giugno 2024
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