UT non è solo una rivista bimestrale d'arte e fatti culturali. È un mondo (a parte). Non significa solo “affinché”. Non è solo “Do”. Non l'acronimo di “Universal Time”. È l'arte grafica che coniuga se stessa con la poesia, la letteratura, la fotografia, l'illustrazione, l'oggettistica e, quando si presenta al pubblico, con la musica e il teatro.
UT è un mondo che parte da lontano, dalla tradizione dell'arte della stampa, della plaquette, del rigore estetico e formale dell'artigianato artistico italiano, unico e inarrivabile.
Nata nelle Marche sette anni fa, UT non poteva prescindere dalla scuola dell'incisione di Urbino, quella famosa in tutto il mondo, l'istituzione che ha creato generazioni di “mastri stampatori” e “tecnici cartai”. Il resto lo ha fatto una concezione moderna del comunicare l'arte, sempre più a portata di un pubblico non stanco, ma attento, curioso, in grado di emozionarsi al suono delle parole e alla vista di opere mai scontate.
Editata in 139 copie, confezionate a mano secondo le tecniche dell'editoria artigianale, UT contiene in ogni numero un'opera d'arte numerata e firmata dall'autore che collabora al tema, finendo per costituire, in questo modo, un “oggetto” da collezionista e da amante della creazione artistica di pregio. Considerata un “luogo sacro” da poeti, scrittori, saggisti, giornalisti, illustratori, fotografi e artisti, UT è stampata su cartoncino pregiato delle Cartiere Fabriano, mentre su cartoncino Cordenons è riprodotta l'opera a tiratura limitata che completa la rivista.
Rivista monotematica, nei suoi sei anni (siamo all'inizio del settimo) di vita ha trattato “solo” 36 parole, impiegandone però 360 mila non solo per spiegarne il significato ma anche, soprattutto, per offrirne tutti i sensi possibili.
A completare UT, la declinazione tridimensionale del tema, l'”oggetto pensante”, che diventa sintesi grafica, artistica e di uso originale dei materiali di produzione che non ha riscontri in nessun mercato, in nessuna parte del mondo.
UT, infine, può essere definito un “oggetto bello e intelligente”, nell'accezione più larga che Ted Polhemus (antropologo della comunicazione e guru del marketing) dà dell'oggettistica cult di desing, ma anche dell'indispensabilità dell'uso che intrinsecamente possiede.
E un “oggetto” così concepito e “costruito”, non poteva (non può) non trasformarsi in testimonial dell'”eccellenza italiana”, di quel modo di ideare, progettare e realizzare non solo marchi di prestigio, ma anche l'essenza stessa di una diversa qualità della vita.
L'inserimento di UT nel Circuito Internazionale Italy Excellence (con la realizzazione di numeri ad hoc destinati innanzitutto ai nostri Istituti di Cultura), oltre a rappresentare la visualizzazione concreta del modo di proporre arte, cultura e artigianato artistico italiano, costituisce un biglietto da visita originale e di altissima qualità per presentarsi per ciò che l'Italia possiede: il 68 per cento del patrimonio artistico e culturale mondiale.
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